Coronavirus, aumentano ancora i decessi: 793 morti in un solo giorno

L'ultimo bollettino della Protezione civile: 4.821 contagiati in più per un totale di 42.681 positivi. 6.072 i guariti. I decessi sono 4.825

Coronavirus, aumentano ancora i decessi: 793 morti in un solo giorno

Crescono ancora le vittime in Italia: sono 793 i nuovi deceduti per un totale di 4.825 persone. Sale di 943 unità il numero dei guariti (6.072 in totale). "Il bilancio dei morti di oggi segna numeri molto importanti. Ma le caratteristiche sono le stesse e si parla di persone particolarmente fragili: una popolazione con età media intorno agli 80 anni, con una o più patologie", ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

Dall'inizio della diffusione del virus in Italia sono 53.578 le persone hanno contratto il Covid-19 (6.557 in più rispetto a ieri, contando anche morti e guariti). Attualmente i soggetti positivi sono 42.681 (4.821 in sole 24 ore). I dati sono stati resi noti dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza coronavirus. I pazienti ricoverati con sintomi sono 17.708; 2.857 sono in terapia intensiva, mentre 22.116 sono in isolamento domiciliare fiduciario. "Ad oggi il numero dei pazienti trasferiti dalla Lombardia è di 61 e stiamo lavorando per trasferirne altri", ha aggiunto Borrelli. Il capo della Protezione civile ha poi informato sull'arrivo di "un team di 52 medici cubani che andranno a supportare l'ospedale da campo di Cremona".

Borrelli è poi intervenuto sulle polemiche che hanno travolto il ministro Boccia che ieri si è presentato in conferenza stampa con una mascherina appesa all'orecchio. "Come sapete il Dipartimento sta acquisendo mascherine su canali diversi per usi diversi. Per il personale sanitario acquistiamo le Ffp2 e le Ffp3. Per tutti gli altri abbiamo destinato mascherine non chirurgiche, che servono al personale sanitario", ha spiegato il capo della Protezione civile precisando che "su questo tema non c'è nessuna polemica con la Regione Lombardia, stiamo lavorando insieme".

"Il dato è di alta circolazione dell'infezione soprattutto in alcune zone d'Italia che sono veramente sotto pressione, abbiamo una diffusione anche in altre zone ma ancora con numeri contenuti - ha spiegato Brusaferro -. La ragione per cui sono state adottate misure così restrittive è per fare in modo che non avvenga in Italia una diffusione così importante come sta avvenendo in alcune zone. Ci conforta che anche altri paesi stanno adottando misure come le nostre". Il presidente dell'Iss e il capo della Protezione civile hanno invitato ancora la popolazione a limitare gli spostamenti e seguire le misure imposte dal governo. "Bisogna essere tassativi nel rispetto delle chiusure - ha dichiarato Brusaferro -. Ci sono ancora situazioni in cui con la scusa di fare due passi si coglie l'occasione di fare assembramenti, due passi sono sacrosanti ma dobbiamo farli da soli. Ogni scappatoia danneggia noi stessi ma soprattutto i nostri cari e le persone più fragili. Gli anziani è bene che stiano a casa".

Per quanto riguarda l'apertura dei supermercati, Borrelli e Brusaferro hanno affermato che un orario più lungo permette minori assembramenti. Per il presidente dell'Iss, il punto chiave non è però tanto l'orario lungo o corto, ma la necessità di mantenere le misure di sicurezza senza avvicinarsi gli uni agli altri.

Borrelli e Brusaferro hanno sottolineato che è difficile parlare di picco: "Non abbiamo mai fatto una previsione, non perché non si possano fare ma perché rischiano di essere fuorvianti". Sul vaccino infine hanno spiegato che "alcuni laboratori sarebbero ad un buon punto. Ma di sicuro non arriverà fra un mese, potrebbe esser pronto entro fine anno".

Lombardia

"I pazienti positivi sono 25.515, 3.251 in più rispetto a ieri, mentre i decessi sono 3.095, 546 in più", ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera nel corso del punto giornaliero sull'emergenza coronavirus aggiungendo che quello sulle vittime è "il dato che ci fa più male". "I ricoverati sono 8.258 (+523) - ha poi aggiunto -, a cui vanno aggiunte 1.093 persone ricoverate in terapia intensiva, con spazi sempre meno capienti. Ci sono anche le buone notizie con 2.139 pazienti dimessi, guariti clinicamente. E il 20% di chi va in terapia intensiva ne esce in maniera positiva". Inoltre, "il 'paziente uno', Mattia, sta molto meglio e sarà dimesso nel weekend, o al più tardi lunedì".

Le province lombarde più colpite restano Bergamo con 5.869 contagi (715 più di ieri) e Brescia con 5.028 (380 più di ieri). "Ma è nella provincia di Milano l'incremento maggiore, con 868 casi positivi più di ieri che portano il totale a 4.672", ha continuato l'assessore al Welfare specificando che a Milano città i casi positivi sono 1.829, 279 più di rispetto a venerdì, un incremento leggermente inferiore a quello di ieri.

Nonostante i dati in crescita, Gallera ha invitato i cittadini a continuare la battaglia: "Non sono dati che ci devono buttare nello sconforto ma portare a una ancora più forte determinazione. Fontana sta ragionando sulle mosse da fare, ma quello che possono fare i cittadini è più importante di un'ordinanza o di un decreto. Non possiamo accettare che il coronavirus pieghi la Lombardia e il nostro Paese", ha dichiarato l'assessore.

Lazio

"Oggi registriamo un dato in lieve diminuzione rispetto alle ultime 24 ore con 182 casi di positività. I decessi sono stati 7.

Continua l'aumento delle persone guarite che sono 54 in totale. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 3.753 ed aumentano le dimissioni", ha spiegato l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

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