Coronavirus

Brescia può respirare: "Vicini al contagio zero"

La città lombarda è vicina al numero zero per quanto riguarda i contagi da Covid-19. Ad affermarlo è stato il presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso

Brescia può respirare: "Vicini al contagio zero"

I contagi da coronavirus a Brescia diminuiscono drasticamente. Siamo quasi vicini allo zero. Ad esserne convinto è il presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso. Caruso, intervistato ai microfoni del programma radiofonico Radio anch'io in onda su Rai Radio 1, ha fatto previsioni ottimistiche sul futuro prossimo riguardante la città lombarda, intravedendo la fine dell'emergenza: ""Siamo prossimi alla fine dei contagi. Su Brescia tra una settimana andremo ad azzerare”. L'esperto ha aggiunto che a partire da maggio l'Italia potrà considerare una Fase 2, che sarà la fonte per un ritorno graduale alla normalità, ma svolta con giudizio. Il virologo ha fatto notare, infatti, come in Italia non si possa parlare di un azzeramento come avvenuto in Cina, bensì di un declino dei casi.

Coronavirus a Brescia, Caruso: "Abbiamo vissuto momenti drammatici"

Arnaldo Caruso, intervistato a Radio anch'io, ha espresso il suo parere sulla situazione coronavirus a Brescia. Il virologo ha osservato come in tale contesto siamo vicini allo zero per i contagi. Caruso ha spiegato: "Abbiamo vissuto momenti drammatici, la Lombardia è quella che ha sofferto più di tutti". Il presidente della Società italiana di virologia ha ammesso come errori ci siano stati effettivamente. Inizialmente sono stati di tipo politico. Caruso ha spiegato come lui e i suoi colleghi vorologi avessero chiesto fin dall'inizio di intervenire, fin dai primi segnali epidemici in Cina. Altri errori ci sono stati in campo sicentifico, con numerosi virologi improvvisati che hanno rilasciato dichiarazioni erronee. Tutto ciò, secondo quanto sostenuto da Caruso, ha offerto una prima "spallata" a quella che poteva essere una "misura molto forte" .

Come spiegato dal virologo, sfortunatamente, il governo ha dato consensi ad alcune di queste informazioni sbagliate, forse per questioni di equilibrio tra discorso sanitario e quello economico. Solo in seguito si sono svolti interventi più efficaci, seppure tardivi. Riguardo alla diagnostica, Arnaldo Caruso ha spiegato: “Sono pronti i test sierologici, sono stati validati". Il virologo è soddisfatto del lavoro svolto in Lombardia, anche presso l'Istituto superiore di Sanità dove, sempre a detta di Caruso, gli addetti ai lavori si sono comportati in maniera egregia. Caruso ha poi affermato come il test di Pavia potrà essere sperimentato su larga scala, con tanto di "risultati affidabili e specifici nella diagnosi”.

Il virologo ha concluso con un ulteriore buono auspicio: “Ci sono molti nuovi farmaci, tanti in sperimentazione e prima o poi uscirà qualcosa di valido”.

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