Il coronavirus continua a mietere una vittima dopo l'altra, senza mai concedere un attimo di tregua. Al lungo elenco di decessi nelle province di Bergamo e Brescia si aggiunge un'altra giovane vittima, una cassiera di 48 anni.
Stando a quanto riporta il Giornale di Brescia, la donna sarebbe morta all'alba di venerdì 20 marzo dopo una breve ma dolorosa agonia nella sua abitazione. La 48enne, in servizio alle casse del Simply Market di via Vallecamonica, avrebbe manifestato sintomi compatibili con quelli del Coronavirus. Per circa una settimana, infatti, avrebbe avuto la febbre alta salvo poi aggravarsi repentinamente nella notte tra giovedì e venerdì. In attesa che le autorità dispongano l'esito dei test per accertare la positività al Covid-19, il punto spesa è stato temporaneamente chiuso per sanificazione dei locali.
Cresce a dismisura il numero delle vittime in età inferiore ai 50 anni dall'esordio dell'epidemia. A farne le spese soprattutto lavoratori, sia donne che uomini, impiegati in attività a stretto contatto con il pubblico. Appena 24 ore fa, un giovane barista di Seveso, Fabrizio Marchetti, ha perso la vita dopo aver contratto il virus alla fine di febbraio; mentre a Caserta, un carabiniere di 46 anni, Claudio Polzoni, è morto dopo essere ricoverato in terapia intensiva dal 13 marzo.
La Lombardia continua ad essere la Regione maggiormente colpita dal coronavirus, con Bergamo e Brescia che fanno registrare un bollettino di guerra in costante aggiornamento. A Brescia si contano ormai circa 500 contagi al giorno su un totale di 4.267 casi positivi (le stime fanno riferimento ai dati diffusi dalla Protezione Civile in data 19 marzo). "Bisogna chiudere edicole, banche e tabaccai. - dice il sindaco Emilio Del Bono in un'intervista a La Stampa -Laddove la velocità di contagio è più elevate bisogna intervenire con iniziative drastiche". Una richiesta, quella del primo cittadino bresciano, che non sembra destinata a passare in sordina.
A tal proposito, il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha chiesto un inasprimento delle misure di contenimento per la diffusione del virus contenute nel Dpcm 8 marzo a firma del premier Giuseppe Conte. Si tratta di provvedimenti stringenti che, a fronte delle ultime proiezioni, appaiono di urgenti e imprescindibili.
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