Coronavirus

Coronavirus, cosa succede se il tuo aereo non parte

Tutto quello che c'è da sapere sui viaggi in tempo di coronavirus. La normativa europea garantisce il rimborso del biglietto per viaggiatori rimasti bloccati

Coronavirus, cosa succede se il tuo aereo non parte

Ecco il vademecum per tutti quei viaggiatori che si vedono cancellare il proprio volo in questi tempi da coronavirus. L’emergenza da virus cinese si scontra con i rimborsi dei passeggeri per quei voli che subiscono restrizioni e cancellazioni. È l'Enac a fornire una serie di informazioni in relazione alla decisione di alcuni Paesi di imporre barriere all'accesso di passeggeri provenienti dall'Italia o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni, assunte al fine di limitare l'espansione della epidemia Covid19 (l’ormai tristemente noto coronavirus).

La tutela dei diritti di queste persone è prevista dal regolamento comunitario numero 261 del 2004 per i casi di cosiddetta forza maggiore. Vale per tutti qui passeggeri che sono in possesso di biglietto aereo il cui volo è stato cancellato. Quei passeggeri che, pur non avendo subito la cancellazione del volo, sono comunque soggetti alle restrizioni di Paesi terzi imposte nei confronti delle persone che provengono o che abbiano soggiornato in Italia nelle ultime due settimane. E quei passeggeri che per ordine delle autorità sono soggetti a misure di contenimento dell'epidemia da Covid19. E che quindi non possono usufruire del biglietto aereo.

Tutti questi hanno diritto al rimborso del prezzo del biglietto da parte del vettore. I passeggeri non hanno, invece, diritto alla compensazione pecuniaria se la cancellazione del volo non è dipendente da causa imputabile al vettore. Gli effetti del coronavirus, intanto, si fanno sentire in modo pesante sugli aeroporti della Lombardia. A Malpensa e Linate i passeggeri nei primi tre giorni della settimana sono diminuiti del 32,5%. All'aeroporto di Bergamo Orio al Serio del 30%. Analizzando i dati degli scali milanesi gestiti da Sea ogni giorno il calo si è reso più evidente: -21,6% lunedì, - 37,6% martedì, -41,5% mercoledì. Risultato nei primi tre giorni della settimana i passeggeri sono stati 177.785, 85mila in meno degli stessi tre giorni dello scorso anno.

Anche in questa situazione di confusione, insomma, i diritti dei viaggiatori italiani vanno tutelati. Lo ricorda l'unione nazionale dei consumatori che, a seguito del blocco dei passeggeri all’aeroporto delle Mauritius, sollecita la Farnesina a garantire la massima assistenza agli italiani coinvolti nella vicenda. Ma anche a inoltrare una nota ufficiale di protesta per il mancato preavviso. Se è infatti legittimo che un Paese decida per la quarantena nei confronti di alcuni viaggiatori, è anche dovere informare per tempo il ministero degli Esteri, tour operator e compagnie aeree.

In ogni caso, l’unione nazionale consumatori, ricorda che "tutte le spese sostenute dai consumatori, per viaggi, hotel, spettacoli, vacanze, partite di calcio, concerti, eventi che poi sono stati cancellati, devono essere rimborsate”. Per quanto riguarda i voli, in caso di cancellazione del viaggio da parte della compagnia aerea, se l’aeroporto di partenza e/o di arrivo è in un Paese Ue (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) e se il vettore aereo è comunitario, allora il passeggero, come detto, ha diritto all’assistenza e ai rimborsi.

Resta uguale il diritto al rimborso integrale anche per i pacchetti turistici cancellati dall'organizzatore.

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