Cronache

Coronavirus, i musulmani ora vogliono leggere il Corano in tv. L'appello a Zaia

Venticinque associazioni islamiche hanno scritto al governatore del Veneto, Luca Zaia, perché in tempi di Coronavirus, possano avere uno spazio in tv

Coronavirus, i musulmani ora vogliono leggere il Corano in tv. L'appello a Zaia

L’ultima idea è questa. Chiediamo al governatore Luca Zaia di poter leggere il Corano – in lingua italiana si intende – in televisione. Qualche minuto di spazio nelle televisioni regionali per poter diffondere la lettura dei sermoni ai tempi del Coronavirus.

L’hanno chiesto i rappresentanti delle associazioni islamiche del Veneto che hanno pubblicato un appello al presidente della Regione Veneto. A farsi portavoce per 25 associazioni islamiche venete, circa 100 mila fedeli, è stato Bouchaib Tanji, per “poter disporre di uno spazio nelle televisioni regionali, uno spazio di pochi minuti per un richiamo alla preghiera per la lettura in lingua italiana di qualche passo del corano” in occasione del Ramadan, il mese del digiuno e della preghiera. Un Ramadan senza precedenti per circa 1,8 miliardi di musulmani nel mondo e che inizierà giovedì 23 aprile.

Questo al fine di consentire il periodo di isolamento “meno pesante”. La comunità musulmana comunque rinuncerà “alla preghiera collettiva e all’ospitalità serale degli amici, pregheremo nelle nostre case”e “i nostri centri culturali come i luoghi di preghiera sono e rimarranno chiusi fino a diverse disposizioni delle autorità”.

Ma, aggiungono, considerando che “l’islam, così come il cattolicesimo, è innanzitutto comunità e collettività”, vorrebbero disporre di uno spazio televisivo. “Confidiamo nella sensibilità e attenzione che lei ha sempre dimostrato - dice Taji rivolgendosi direttamente a Zaia - con la realtà dell’islam in veneto e restiamo a sua disposizione per quanto necessario a dare soluzione pratica a questa nostra istanza”.

Altre comunità si sono attrezzate anche in streaming, come quella di Izzedin Elzir, imam di Firenze ed ex presidente dell’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) che ne ha parlato con l’AdnKronos International. “Il sermone della preghiera del venerdì durante il Ramadan sarà trasmesso in streaming su Facebook in modo da raggiungere tutti i fedeli nelle loro case. E anche lezioni e momenti di riflessioni collettiva saranno diffusi via web”. Quest’anno i musulmani vivono il Ramadan come “una grande festa, ma invece di celebrarla collettivamente ognuno lo fa a casa propria”. Per venerdì, “abbiamo chiesto ai fedeli di far diventare un angolo delle loro case la loro moschea”.

La preghiera in streaming comunque non sembra avere il sopravvento. La moschea Al Wahid di Milano è chiusa dal 28 febbraio.

“Non faccio la predica via streaming - dice Pallavicini, l’imam - mando le prediche via email ai responsabili regionali che possono diffonderle ogni settimana”.

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