Coronavirus, l'allarme dei medici: "Ora ci si ammala in famiglia"

In casa, pazienti asintomatici che hanno contratto il virus prima della chiusura totale: così si innesca la catena dei contagi. I medici del Sacco: "Sempre più spesso arrivano intere famiglie"

Coronavirus, l'allarme dei medici: "Ora ci si ammala in famiglia"

Gli italiani sono chiusi in casa, ma i contagi continuano ad aumentare. E ora i medici lanciano l'allarme: "Adesso ci si ammala in famiglia". Il coronavirus infatti si sta diffondendo sempre più all'interno delle abitazioni, nei nuclei familiari. Per contenere la propagazione del virus, da alcune settimane tutti sono stati confinati a casa. Ma se tra le mure domestiche ci sono anche familiari asintomatici, che hanno contratto inconsapevolmente il virus cinese prima della chiusura totale disposta dal governo, ora intere famiglie si stanno ammalando.

"Sempre più spesso arrivano intere famiglie, magari con padre che ha bisogno dell’ossigeno, madre che ha solo febbre e figli con sintomi lievissimi", hanno spiegato dal pronto soccorso dell'ospedale Sacco di Milano al Corriere. "Avevamo qui un signore dal mattino in attesa del tampone. Un'ambulanza, circa sei ore dopo, ha portato una donna in codice rosso, molto grave. Era la moglie. Almeno siamo riusciti a farli salutare prima di ricoverarli", hanno raccontato ancora. E così il contagio casalingo sta aumentando e preoccupa molto i medici di base che denunciano anche l'impossibilità di recarsi a casa dei malati per l'assenza di protezioni.

"Quando un paziente inizia ad avere sintomi, pochi giorni dopo anche gli altri membri della famiglia si ammalano. Succede praticamente nella totalità di coppie anziane. Non c’è isolamento adeguato", ha spiegato Paola Pedrini, segretario lombardo della Federazione dei medici di medicina generale. Se il virus entra in casa, le probabilità che tutti i componenti della famiglia si ammalano sono quindi davvero molto elevate. Una sorta di "pandemia familiare". E in questa catena di contagi, i più a rischio sono gli anziani, i soggetti più fragili e spesso con altre patologie. Ma come fare per evitare che tutta la famiglia si ammali? "Il primo che accusa sintomi deve chiudersi in una stanza - ha spiegato Paola Pedrini -. Se può, usare un bagno separato, o igienizzare quello di uso comune, indossare guanti e mascherina al di fuori della sua stanza di isolamento". Poi ha aggiunto: "È difficile riuscire a isolare i sintomatici.

Non si sta applicando una strategia sul territorio, le strutture messe a disposizione al momento sono soprattutto per chi esce dall'ospedale e deve rimanere in quarantena, mentre l'isolamento e il trattamento precoce sono fondamentali per frenare i contagi".

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