Coronavirus, l'appello di Fontana a medici e infermieri: "Dateci una mano"

Il governatore della Lombardia ha chiesto aiuto a chi è in pensione o lavora in strutture private. Poi ha tuonato: "Restate a casa o misure più rigorose"

Coronavirus, l'appello di Fontana a medici e infermieri: "Dateci una mano"

"Devo lanciare un appello accorato". Apre così il governatore Attilio Fontana la conferenza per fare il punto sull'emergenza coronavirus in Lombardia. "A tutti i medici e a tutti gli infermieri che magari sono andati in pensione negli ultimi due anni o che svolgono il loro lavoro in strutture private - ha continuato -, l'appello è a mettersi a disposizione per darci una mano in questi giorni difficili, per poter dare risposte più importanti e anche per realizzare i progetti di cui si è parlato in questi giorni. Per fortuna qualcosa comincia a muoversi sul fronte dei ventilatori e dei respiratori, che cominciano ad arrivare. Ora abbiamo bisogno si personale qualificato".

Il governatore ha parlato poi del nuovo ospedale in Fiera. "Stiamo apportando delle modifiche - ha spiegato -, il lavoro sta andando bene e la speranza di riuscire ad arrivare a breve alla realizzazione di questo grande ospedale è sempre più concreta. Voglio ribadire che comunque stiamo continuando a rinforzare anche le rianimazioni dei singoli ospedali. I respiratori per il nuovo ospedale non verranno sottratti ai vecchi ospedali, come qualcuno ha detto. Quando arriveranno la Regione provvederà a distribuirli agli ospedali che ne hanno più necessità".

Fontana ha poi rinnovato l'invito dei cittadini a restare a casa. "È un appello che rifaccio tutti i giorni, lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po' cambieranno anche i toni perché se non la capite con le buone bisogna essere un poco più aggressivi: non dovete uscire, dovete stare a casa", ha ripetuto il governatore. Sono infatti ancora troppe le persone che escono dalle proprie abitazione. Ieri, in conferenza stampa, il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala, aveva spiegato che oltre il 40% delle persone esce ancora di casa: "Il 40% non è un dato sufficiente per dirci che possiamo contenere nel miglior modo possibile il virus. Vi controlliamo attraverso le celle telefoniche, non uscite di casa".

"Purtroppo - ha aggiunto Fontana - i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti, fra poco non saremo più nelle condizioni di dare risposte a chi si ammala. Stiamo chiedendo un sacrificio per salvare delle vite umane.

Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per altri". Il governatore ha poi concluso: "Per adesso ve lo chiediamo, se si dovesse andare avanti così chiederemo al governo di emanare provvedimenti ancora più rigorosi".

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