Coronavirus

Coronavirus, l'Iss: "Più morti perché il Paese è anziano"

Nuovi decessi tra Lombardia e Veneto: si tratta di quattro anziani. Rezza: "In Italia c'è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%"

Coronavirus, l'Iss: "Più morti perché il Paese è anziano"

Il coronavirus continua a diffondersi e oltre al numero dei contagi, si allunga ogni giorno anche il bilancio delle vittime. Nelle ultime ore, in Lombardia, sono morti "due maschi, uno di 84 e l'altro di 91 anni, e una donna di 83 anni". Lo ha reso noto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Il commissario del governo per l'emergenza coronavirus ha anche spiegato che ad oggi sono 322 le persone contagiate dal Covid-19 in Italia. In particolare, "in Lombardia i casi sono 240; in Veneto 43; in Emilia 26 casi; in Piemonte 3; nel Lazio 3 positivi; in Sicilia 3; in Toscana 2 casi; e in Trentino e in Liguria 1 caso".

Anche in Veneto di registra un nuovo decesso: a perdere la vita, una donna di 76 anni di Treviso che oggi è risultata positiva al test del coronavirus. La signora, con pregresse importanti patologie, era stata ricoverata in rianimazione a seguito di un peggioramento della sintomatologia respiratoria. Pochi minuti fa, la notizia del decesso.

Con i quattro nuovi casi, il totale delle vittime in Italia sale a 11 persone dall'inizio dell'epidemia. Le tre persone decedute, positive al coronavirus in Lombardia, erano tre anziani di 84, 91 e 83 anni con quadri clinici complicati da altre patologie e residenti a Nembro (Bergamo), San Fiorano e Codogno. In particolare, gli ultimi due comuni si trovano all'interno della zona rossa nel Lodigiano. "Parliamo di una popolazione adulta - ha spiegato il capo della Protezione civile - e questo dimostra, anche dalla statistica dei decessi, come si confermi il fatto che questa patologia colpisce prevalentemente, in termini di mortalità, persone di una certa età".

"In Italia c'è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l'influenza", ha spiegato Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità. Dall'influenza "possiamo proteggerli con il vaccino: non essendoci il vaccino per il coronavirus - ha continuato Rezza - c'è la mortalità. L'unica maniera è circoscrivere i focolai come si sta facendo".

Come hanno sottolineato diversi studi, il rischio di morte aumenta con l'età (per gli over 80 arriva al 14,8%) e se il paziente presenta condizioni mediche preesistenti (ad esempio, +10,5% per i cardiopatici; + 7,3% per i diabetici; +6,3% per chi soffre di malattie respiratorie croniche; + 6% per chi è iperteso; fino a un +5,5% per chi ha un tumore).

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