Coronavirus

Nessuna distanza sui treni, è bufera: il governo costretto al dietrofront

Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha avvertito che viaggiare sui treni senza distanziamento può portare alla ripresa dell’andamento epidemico

Nessuna distanza sui treni, è bufera: il governo costretto al dietrofront

Mentre in Italia negli ultimi giorni la curva dei contagi da coronavirus è in crescita, con l'indice Rt ormai prossimo all'1 a livello nazionale, cambia il modo di spostarsi con i treni. Da ieri, infatti, tutti i convogli ad alta velocità di Trenitalia e Italo da potranno viaggiare con il cento per cento dei posti occupati. Niente più sedili vuoti, quindi, per garantire il distanziamento tra i passeggeri.

Una decisione, questa, fortemente criticata dal Cts, il Comitato tecnico scientifico. Gli esperti spiegano che la scelta è stata presa "senza aver ricevuto il parere del Comitato" e "desta molta preoccupazione". Ma gli avvertimenti degli esperti hanno sortito già i primi effetti. Una lettera alle due compagnie potrebbe essere inviata dal ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, per"tornare alle misure precedenti", così da tutelare la salute dei passeggeri e del personale di bordo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha invece già firmato un'ordinanza che vieta allentamenti delle misure a bordo dei mezzi.

Sulla questione del distanziamento sui treni vi è stato un duro monito di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), che all’Adnkronos Salute ha spiegato i pericoli derivanti dalla decisione delle due aziende: "Stupisce un po’, per non dire che sconcerta, la decisione assunta di porre fine al distanziamento sui treni. Il Comitato tecnico scientifico non è mai stato investito del problema, e non posso non dire che questa decisione desta preoccupazione e perplessità, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo, come mostrano i dati".

Secondo Locatelli , con questa mossa "c’è il rischio concreto che i viaggi in treno possano contribuire alla ripresa dell’andamento epidemico" nel nostro Paese. Il presidente del Css ha, pertanto, inviato a maggiore cautela chiedendo che su questo delicato tema sia aperta una riflessione. L’auspicio dell’esperto è che si possa tornare indietro anche perché proprio grazie alle misure adottate in questi mesi, spostarsi in treno si è rivelato sicuro. "Io stesso - ha raccontato Locatelli - ho avuto modo di viaggiare in treno 2 settimane fa per andare a Bergamo, e ho trovato il viaggio assolutamente gradevole e ordinato". Anche perché a bordo, ha sottolineato ancora l’esperto, "c’è stato un corretto rispetto del distanziamento e un’attenzione sempre scrupolosa alle misure anti-Covid".

Il presidente del Css, per evidenziare i pericoli, ha affermato che "numerosi studi, fra i quali uno recente dell’Università di Southampton, hanno esaminato le possibilità di contrarre Covid-19 in una carrozza ferroviaria con a bordo una persona infetta". Questi lavori, secondo Locatelli, "hanno evidenziato l’importanza del distanziamento". Ecco perché l’annuncio della fine della distanza di sicurezza "lascia perplessi e preoccupa, proprio in una fase in cui i nuovi casi stanno crescendo. Credo vada aperta una riflessione", ha concluso l’esperto.

Ma perché da ieri si può salire sui treni senza più l’obbligo del distanziamento? In pratica si sono realizzate le condizioni poste dal dpcm del 14 luglio. Il provvedimento disponeva la possibilità di far viaggiare i convogli a piena capacità purché in presenza di alcune condizioni: tra queste, la misurazione della temperature prima del viaggio con termoscanner e termometri che da oggi sono presenti in tutte le stazioni dell'alta velocità, l'autodichiarazione da parte dei passeggeri che certifica di non essere stati in contatto con persone contagiate dal Covid-19 (una sorta di modulo simile a quello che gli italiani hanno utilizzato durante il lockdown), l'obbligo di indossare la mascherina a bordo dei convogli con la sostituzione ogni 4 ore.

Condizioni che, però, non tranquillizzano esperti e scienziati. La situazione è in continua evoluzione e potrebbe cambiare nelle prossime ore alla luce delle nuovi indicazioni che verranno pubblicate nel prossimo dpcm. Intanto si segnala già una prima presa di posizione del governo. L'esecutivo è pronto ad un provvedimento per ripristinare la regola che impone di viaggiare sui treni a posti alternati. Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, invierà una lettera alle compagnie per chiedere di "tornare alle misure precedenti". Nel frattempo, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che vieta allentamenti delle misure sui convogli. "È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato un'ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi, aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l'obbligo delle mascherine", ha scritto il ministro su Facebook.

“Questi- ha aggiunto- sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus".

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