Coronavirus, l'allarme dell'Oms: "Persone sulla 30ina muoiono. E non avevano altre patologie"

L’Oms spiega che sempre più soggetti giovani vengono colpiti in modo grave dal coronavirus e muoiono a causa dell’infezione. Negli ultimi giorni deceduti anche bambini

Coronavirus, l'allarme dell'Oms: "Persone sulla 30ina muoiono. E non avevano altre patologie"

L’ipotesi che il coronavirus colpisca con maggiore aggressività solo le persone anziane sembra ormai svanire. Un sempre più crescente numero di giovani o individui sotto i 60 anni si sta ammalando gravemente o sta morendo a causa dell’infezione. Ad affermarlo, secondo quanto riporta l'Independent, è Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell'Organizzazione mondiale della sanità. "Stiamo vedendo un maggior numero di persone più giovani gravemente malate", ha affermato l'esperta che ha aggiunto come "nel complesso, gran parte delle persone affette gravemente da questa malattia e ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono più anziane e sono persone con malattie pregresse. Ma in alcuni Paesi stiamo vedendo individui sulla trentina, la quarantina e la cinquantina che vengono ricoverati in terapia intensiva e muoiono".

Negli ultimi giorni, nel mondo si sono registrati i decessi anche di alcuni bambini. Un piccino è morto negli Usa, uno nel Regno Unito e una ragazzina in Belgio. Inoltre, un neonato ha perso la vita a causa del coronavirus nello Stato dell'Illinois. Quindi tutte le persone, sia giovani che anziani, devono fare massima attenzione a questa infezione. L’invito ad adottare tutte le precauzioni possibili per evitare il contagio arriva dal direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus che, nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a Ginevra, ha lanciato un monito:"Giovani, non siete invincibili, il virus attacca anche voi: seppure gli anziani e le persone con malattie preesistenti sono le categorie più vulnerabili, abbiamo sempre più evidenze che Covid-19 affligge anche persone più giovani".

Un allarme sottolineato anche da Mike Ryan, capo del Programma di emergenza sanitaria dell'Oms, che ha spiegato come dati relativi all’Italia "parlano di una percentuale almeno del 10% di 'under 50' fra i pazienti ricoverati in terapia intensiva. In Corea una morte su 6 è avvenuta fra persone con meno di 50 anni. Esiste dunque uno spettro di gravità nelle persone giovani come negli anziani, e alcune volte in presenza di altre malattie,altre no. Certo, la maggior parte dei giovani ha una forma lieve di malattia e non bisogna spaventarli. Ma bisogna ricordare loro che se si ammalano possono andare incontro alla possibilità di una patologia grave e possono anche infettare soggetti più vulnerabili. Quindi devono fare di tutto per proteggere loro stessi e gli altro".

La situazione è seria. Molto è stato fatto per tentare di arginare l’epidemia ma tanto altro resta ancora da compiere."C'è ancora molta strada da fare nella lotta" al nuovo coronavirus, "l'Oms lavora ogni giorno con tutti i Paesi e i partner per salvare vite e per mitigare l'impatto sociale ed economico della pandemia da Covid-19", ha dichiarato ancora il direttore dell'Oms Ghebreyesus.

Quest’ultimo ha ricordato che "se i Paesi si precipitano velocemente a cancellare le restrizioni, il coronavirus potrebbe ritornare e l'impatto economico potrebbe essere ancora più grave e prolungato. Finanziare la risposta sanitaria è un investimento essenziale non solo per salvare vita ma per la ripresa economica e sociale a più lungo termine".

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