Cronache

"Situazione grave: indice Rt a 1.7. In 11 Regioni il rischio è elevato"

L'epidemia di coronavirus è in peggioramento nel Paese e mentre si aspetta di capire se il dpcm possa rallentare la corsa del contagio, l'indice Rt è salito a 1.7

"Situazione grave: indice Rt a 1.7. In 11 Regioni il rischio è elevato"

Il report settmanale Iss, come prevedibile, disegna uno scenario in peggioramento per l'Italia. L'indice Rt è salito a 1.7, solo una settimana fa era a 1.5, e i nuovi casi di coronavirus sono in aumento in tutto il Paese. Dal nuovo bollettino emerge che ogni regione del Paese sta subendo delle criticità e l'unica a non mostrare, al momento, situazioni particolarmente preoccupanti è il Molise. A differenza della prima ondata, dove l'epidemia era concentrata in poche aree, questa volta si assiste a un peggioramento diffuso su tutto il territorio, in alcune parti con livello di gravità molto elevato. È ancora presto per valutare il funzionamento del dpcm del 25 ottobre ma l'incidenza è passata da 146,2 casi ogni 100 mila abitanti a 279,7 ogni 100 mila abitanti.

Stando ai dati diffusi dall'Istituto superiore della sanità, le regioni che al momento preoccupano maggiormente sono 11: Abruzzo, Basilicata, Veneto, Liguria, Val D’Aosta, Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana. Qui il coronavirus corre più che altrove e l'epidemia semnra ormai fuori controllo. In altre 8 regioni, invece, benché la gravità non sia così elevata, è comunque ben al di sopra della soglia di allarme: Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Umbria e nelle Province autonome di Bolzano e Trento. L'Iss mette il fuoco sulla necessità di "fare una valutazione di intervento urgente e mirato". Silvio Brusaferro è categorico nelle sue parole ma ribadisce che non ci può essere una ricetta sicura per la risoluzione rapida del problema: "Non c’è una bacchetta magica ma un monitoraggio stretto, continuo, che permette di confezionare la ricetta settimana per settimana".

I nuovi casi segnalati nel Paese nell'ultima settimana sono pressoché raddoppiati. Il 12-18 ottobre erano stati 52.960 i nuovi casi di coronavirus, mentre questa settimana sono stati 100.446 le nuove positività da coronavirus. L'aumento dei nuovi casi si ripercuote necessiariamente sugli ospedali, tanto che per la prima volta in Italia si è superata la soglia critica di occupazione del 40% delle aree mediche, ossia reparti Covid e terapie intensive. L'aumento delle terapie intensive è uno dei dati che vengono monitoriati con maggiore attenzione, visto l'incremento elevato dell'ultima settimana: al 18/10 i ricoveri in terapia intensiva erano 750 ma al 25/10 i posti letto occupati sono saliti a 1.208. Sono aumentati notevolmente anche i ricoveri ordinari di persone sintomatiche con coronavirus, che questa settimana sono 12.006.

Lo scenario complessivo del Paese è ancora al livello 3 ma l'Iss lancia l'allarme: l'Italia sta andando a passi rapidi verso lo scenario 4, il più grave, e se non si dovesse piegare la curva nei prossimi giorni sembra essere inevitabile. Lo scenario 4 è quello che conduce al lockdown, generale o locale a seconda delle necessità territoriali. Ma Silvio Brusaferro lancia l'allarme sulla "maggiore difficoltà a reperire dati completi a causa del grave sovraccarico dei servizi territoriali". Questo è un indice importante, dal momento che "potrebbe portare a sottostimare la velocità di trasmissione in particolare in alcune Regioni".

Le regioni che dall'ultimo bollettino superano abbondantemente il valore 1.5 dell'Rt sono: Piemonte (1.99), Emilia Romagna (1.6), Lombardia (2.01), Provincia Autonoma di Bolzano (1.92), Provincia Autonoma di Trento (1.56), Calabria (1.

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