Leggi il settimanale

Cosa succede se due furbi si incontrano

Cosa succede se due furbi si incontrano

Matteo Salvini. Non so se la politica sia nel suo Dna, certo lo sono la comunicazione e le sue furbizie. Ognuno può pensarla come crede, ma certo Salvini non è uno stupido che può davvero pensare di impedire a una nave della nostra Marina Militare, la Diciotti, di attraccare in un porto italiano, né credere di potersi sostituire alla magistratura decidendo lui chi arrestare e chi no. Così come fra poche ore non potrà impedire di far soccorrere - se necessario - lo scalcagnato peschereccio carico di immigrati che sta facendo rotta sulle coste italiane. A Salvini interessa dire con forza che lui gli sbarchi li proibisce senza se e senza ma, pur sapendo che lo sbarco, nella maggior parte dei casi ovviamente avverrà, ma per decisione di altri. Così a fare la figura del pro clandestini non sarà lui ma il premier Conte, il presidente Mattarella o chiunque abbia l'onere di fare rispettare trattati, leggi e Costituzione e il potere di annullare gli ordini del ministro dell'Interno. Alla lunga, sbarco dopo sbarco, Mattarella diventerà agli occhi degli italiani un pericoloso comunista, Conte un pappamolla e Di Maio (che dà un colpo al cerchio e uno alla botte) un inutile ammennicolo. Una strategia perfetta per mantenere la centralità mediatica e fare volare la Lega nei sondaggi.

È bravo Salvini, molto bravo. Ma soprattutto è furbo, molto furbo. Anche Di Maio è furbo, ma meno e rischia di essere vittima della nota legge in base alla quale quando due furbi si incontrano uno dei due è costretto a cambiare categoria. E siccome a Di Maio tolta la furbizia non resta nulla di significativo, sappiamo già come andrà a finire, cioè che Salvini se lo mangerà, nel senso che lo mollerà dopo averlo spremuto come un limone. Che è sempre meglio di un patto durevole perché come diceva Leonardo Sciascia: «Quando un furbo si allea con un imbecille siamo alla vigilia di una dittatura».

Ma c'è di più. Oltre che furbo come una volpe, Salvini è fortunato come pochi.

Perché se uno o più degli immigrati bloccati, respinti o dirottati per sua volontà, dovesse nel mentre lasciarci in qualche modo le penne sarebbe la sua fine, a prescindere dal consenso popolare. Nessun Paese occidentale, populista o no, può infatti permettersi di avere un ministro dell'Interno killer. Quindi, caro Salvini, buona fortuna.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica