Coronavirus

Mascherine al chiuso, il governo frena: "Vediamo prima i dati"

La decisione riguardo l’utilizzo delle protezioni facciali dopo il 31 marzo dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica

Mascherine al chiuso, il governo frena: "Vediamo prima i dati"

Non è detto che con il 31 marzo e la scadenza dello stato di emergenza potremo dire addio all’obbligo di indossare le mascherine negli ambienti al chiuso. La decisione dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica. Fonti qualificate di governo hanno reso noto che vi è la possibilità dell'utilizzo dei dispositivi di protezione anche dopo il 31 marzo.

Dipenderà dalla curva epidemiologica

Non vi è quindi nessuna regola che dica che con la fine dello stato di emergenza decada anche l’obbligo di indossare le mascherine a partire da venerdì primo aprile 2022. La decisione dipenderà dall'andamento del quadro epidemiologico. Intanto però il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nella giornata di ieri l’ordinanza, che entrerà in vigore da venerdì prossimo, 11 febbraio, grazie alla quale non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all'aperto. Nel documento si legge che è comunque obbliogatorio avere sempre con sé il dispositivo di protezione delle vie respiratorie, da poter eventualmente mettere in caso di assembramenti o affollamenti.

Quindi, indipendentemente dal colore delle regioni, tra pochi giorni tutta l’Italia abbandonerà le mascherine all’aperto. Cosa diversa invece per le protezioni facciali che continueranno a essere obbligatorie al chiuso almeno fino al 31 marzo. E forse anche oltre quella data. Infatti, nonostante il sottosegretario alla Salute Andrea Costa abbia detto che molto probabilmente non verrà prorogato lo stato di emergenza in scadenza a fine marzo, non è detto che anche le mascherine vadano in pensione. Il sottosegretario ha ricordato che mancano ancora da somministrare 12-13 milioni di dosi booster, aggiungendo che, se si prosegue con il ritmo attuale, è pensabile che per la metà del prossimo mese sarà completata l’inoculazione della dose booster a 49 milioni di cittadini. Si dovrebbe quindi tornare alla normalità ma, come hanno reso noto oggi alcune fonti di governo, questo potrà avvenire solo se non verrà registrato un improvviso cambiamento nella curva epidemiologica nei prossimi 40 giorni.

La situazione

Nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, sono 101.864 i nuovi contagi da Covid. Il giorno prima erano stati 41.247. I morti sono invece 415, contro i 326 del giorno precedente. Il tasso di positività è al 10,2%, stabile rispetto a ieri, quando era al 10,5%. In terapia intensiva ci sono 1.376 pazienti, 47 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono a quota 99. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 18.337, quindi 338 in meno rispetto a ieri.

Nei reparti ordinari la percentuale dei posti letto occupati da pazienti con Covid-19 risale al 29% a livello nazionale (+1%).

Resta invece al 15% la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19.

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