Cronache

"Così si sta evolvendo il Covid con i vaccini: ecco cosa ci aspetta"

Sempre più elementi fanno pensare che con la variante Omicron la pandemia volga al termine e si possa iniziare a pensare al virus come malattia stagionale: ecco cosa ha detto il Prof. Vaia

"Così si sta evolvendo il Covid con i vaccini: ecco cosa ci aspetta"

La nuova variante del Covid-19, Omicron, corre come mai prima d'ora lasciando a volte stupefatti gli stessi medici e studiosi. Anche se in molti sono scoraggiati dai 200mila nuovi positivi al giorno che registra ormai il nostro Paese, questa mutazione che il segnale che il virus è cambiato diventando meno pericoloso in termini di terapie intensive e vite umane.

"Perché sta diventando stagionale"

Le buone notizie le fornisce al Corriere della Sera il prof. Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. "Il virus sembra avere sempre più i connotati di una malattia stagionale endemica", afferma. Il motivo è presto detto e ne abbiamo parlato recentemente sul Giornale.it: Omicron si ferma in gola dando forme più simil influenzali e, di conseguenza, più contagiosa delle altre varianti. "Il virus non sta più prendendo i polmoni, ma si sta fermando alle prime vie aeree, come le più comuni patologie respiratorie", sottolinea Vaia. Ciò significa che quando sarà passata questa quarta ondata, assisteremo a un netto calo dei contagi probabilmente fino al prossimo autunno, esattamente come fa durante l'inverno il virus influenzale che scompare nei mesi successivi. "È inutile ora parlare di quarta, quinta, sesta dose di vaccino. In autunno si penserà a mettere al sicuro gli anziani e i fragili, proprio come da anni si fa con il virus stagionale".

L'Istituto Spallanzani, eccellenza italiana sulle malattie infettive, sta collaborando con la Washington University su evidenze in vitro e dal vivo sulla nuova variante e si conferma quanto detto finora. "Omicron è poco patogena e presenta un’attenuazione della malattia. E non solo: quasi l’80% dei contagiati da Omicron è pauci o asintomatico. Tanto che all’Inmi (Spallanzani, ndr) la maggior parte li trattiamo negli ambulatori e non ci sono ospedalizzati".

"Diciamo grazie ai vaccini"

Su un'ipotetica quinta ondata, il prof. Vaia non sa (giustamente) rispondere ma sottolinea come adesso ci siano vaccini, anticorpi monoclonali e "la nuova pillola in sperimentazione allo Spallanzani". La variante Omicron del Covid-19 è stata definita come il virus più contagioso della storia: Vaia spiega al Corriere nella storia delle malattie infettive, a parte per le patologie simil influenzali, "non c’è mai stata un’incidenza così alta. E se non avessimo messo in campo un muro, costituito dalla protezione forte dei vaccini contro il Covid, oggi assisteremmo a una strage". Un'altra stoccata per gli scettici no vax che, ancora oggi, non si rendono conto dell'importanza dei vaccini che adesso, è chiaro, vanno "aggiornati" sull'attuale variante tant'é che Pfizer e Moderna sono già a lavoro e promettono novità sin dal mese di marzo.

"Il mio pensiero sulle scuole"

A tenere banco, però, è anche il dibattito sulle scuole: la politica li vuole aperti, i presidi no. Le nuove regole sono stringenti, già con un paio di positivi si tornerebbe alla dad. Non andare a scuola a priori, però, Vaia lo considera come una sorta di lockdown dicendosi contrario alla chiusura. "Contrario alla chiusura di pezzi di società. Sono interventi che hanno una logica in altri momenti. Adesso bisogna consentire di buttare il cuore oltre l’ostacolo e affrontare il problema con scelte coraggiose e procedure più snelle. Serve semplificare o la gente si perderà a star dietro a tutte le circolari". La soluzione per le classi e gli ambienti chiusi è "facile": nuovi sistemi di areazione per consentire di poter togliere anche le mascherine.

Infine, massimo consenso sull'obbligo vaccinale agli over 50 per proteggere "chi lavora a contatto con il pubblico" e la strada intrapresa è quella giusta, "la sintesi tra vaccini e misure della società. È come se pensassimo di vivere in un appartamento con un impianto della corrente inadeguato (le misure, ndr) utilizzando solo le candele (i vaccini, ndr).

Prima o poi va accesa la luce", conclude.

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