Cronache

Cremona, tensioni per gli immigrati

Cremona, tensioni per gli immigrati

Nervi tesi nella mattinata di giovedì 20 aprile negli alloggi di via Sant’Erasmo a Cremona, occupati da alcune decine di richiedenti asilo. Un diverbio, tra la cooperativa incaricata della gestione dell’accoglienza - la coop. sociale Ippogrifo - e gli stessi profughi, nato dopo una richiesta di trasferimento non gradito dagli ospiti di via Sant’Erasmo, avrebbe fatto scattare una contesa dai toni accesi. I richiedenti asilo non avrebbero accolto in modo favorevole la richiesta di tipo logistico della cooperativa. Secondo quanto spiega La Provincia di Cremona, dopo i timori nati dal diverbio fra migranti e associazione, il personale incaricato della gestione dell’accoglienza si sarebbe chiuso all’interno di una stanza dell’edificio, per evitare che la situazione degenerasse. A quel punto, dopo essere stati allertati dai gestori degli alloggi, gli agenti della polizia sono intervenuti per placare la situazione. Tra gli schiamazzi, che come spiega il personale della cooperativa “hanno subito raggiunto un certo tono”, uno dei migranti ospiti della struttura ha lanciato un bidone della spazzatura nel corridoio, alzando il livello di allerta.

Ad intervenire, raggiunto al telefono nel pomeriggio di giovedì, è Davide Tacchini, presidente della cooperativa con sede a Piacenza che si occupa dell’accoglienza dei migranti anche in alcune zone del cremonese, tra cui quella di via Sant’Erasmo. «La nostra struttura a Cremona ospita venti profughi. Per ragioni logistiche abbiamo chiesto a quattro richiedenti asilo di trasferirsi in un’altra struttura. È stata questa nostra richiesta a far scattare il loro malcontento». Tacchini, che nella mattinata di giovedì non si trovava a Cremona, ma commenta che «episodi come questo sono all’ordine del giorno e fanno parte dell’ordinaria amministrazione». «Anzi - aggiunge il presidente della cooperativa - negli anni ho visto di peggio». La richiesta di trasferimento di quattro profughi di origine nigeriana dalla struttura cremonese sarebbe frutto dell’esigenza di liberare due appartamenti per fare spazio a nuovi arrivi.

«In queste ore infatti - spiega un educatore - arriveranno due famiglie dalla Costa d’Avorio e dalla Nigeria».

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