Coronavirus

I contagi crescono ancora: 31.758. Boccia: "Stop in alcuni territori"

Quasi 32mila contagi da coronavirus con circa 216mila tamponi in 24 ore in Italia, dove i morti sono 279: è il numero più alto da molti mesi

I contagi crescono ancora: 31.758. Boccia: "Stop in alcuni territori"

I nuovi casi rilevati quest'oggi dalle Asl nazionali sono in tutto 31.758, frutto del processamento di 215.886 tamponi. L'incidenza dei nuovi positivi al coronavirus sul numero di tamponi testati, quindi, risulta essere del 14,7%. Si segnalano 297 morti e 5.859 guariti. Non si arresta l'aumento dei posti letto occupati nei reparti ospedalieri, che oggi hanno avuto un incremento di 1.069 unità, con un aumento di 97 pazienti Covid in terapia intensiva.

Questa mattina il presidente del Consiglio si è chiuso in riunione con i capidelegazione di maggioranza, il ministro Francesco Boccia, il sottosegretario Riccardo Fraccaro e il Cts per discutere sulle nuove eventuali restrizioni sulla base del rapporto dell'Iss. L'incontro si è concluso alle 18, 5 ore dopo l'inizo, ma è stato riaggiornato a domani con i capidelegazione di maggioranza per proseguire nella valutazione delle misure. Dalle 18, invece, è in corso una riunione d'emergenza del Cts dopo la diffusione dei dati giornalieri. Il comitato tecnico scientifico sta valutando le zone più a rischio e già domani potrebbe esserci l'incontro con le regioni. Tutto questo pare porterà a un nuovo Dpcm già lunedì, una settimana dopo l'ultimo del 25 ottobre. Tra le ipotesi sul tavolo, oltre all'istituzione di alcune zone rosse mirate dove i contagi crescono in modo eccessivo, anche lo stop agli spostamenti regionali.

Non si esclude "la necessità di una, due, tre settimane di stop in alcuni territori, perché l'indice Rt non è uguale dappertutto". Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. I dati di oggi destano ancora molta preoccupazione nel Cts e nel governo, soprattutto i dati che provengono dalle grandi città, che sono le zone maggiormente attenzionate, come ha sottolineato anche il ministro: "In questo momento le aree interne non sono nella condizione delle aree metropolitane e nelle aree metropolitane c'è una maggior difficoltà perchè è fin troppo evidente che la difficoltà è legata alla densità di popolazione". La Lombardia è ancora la regione che desta maggiori preoccupazioni, visti gli 8.919 casi di oggi. Numeri altissimi che stanno facendo propendere la Regione, in accordo con il Cts, per l'istituzione della zona rossa nell'area metropolitana di Milano, dove si registra il maggior numero di contagi. Sono attese decisioni in merito nelle prossime ore.

Certamente inferiore, ma comunque preoccupante, è il dato che arriva dalla Campania, seconda regione per numero di contagi da coronavirus in Italia. Sono 3.669 i nuovi casi nella regione di Vincenzo De Luca, che già da diverse settimane ha attuato una politica più strigente rispetto al Dpmc di Giuseppe Conte, in attesa di vederne i risultati. Anche Napoli è considerata una delle grandi malate del Paese, insieme a Milano, Roma, Torino e Bologna, città metropolitane che rischiano di essere cinturate per ridurre la diffusione del contagio. Anche il Piemonte si avvicina alla soglia dei 3mila contagi giornalieri, visto che oggi ne ha registrati 2.887. La regione guidata da Cirio prosegue nell'allestimento delle tensostrutture nei pressi degli ospedali per il triage dei pazienti sospetti Covid. Sono in crescita anche i dati nel Lazio (2.289 nuovi contagi), ma soprattutto in Toscana (2.540). Numeri importanti anche in Veneto (2.697) e in Emilia Romagna (2.046). Sono aumentati i morti in Lombardia, dove si sono registrati 73 decessi in 24, mentre in Piemonte sono stati in tutto 28.

Un incremento di 25 unità, invece, si è registrato in Toscana e in Liguria.

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