Economia

Alitalia, alta tensione. "Avviato il confronto ma non basta"

Il segretario generale della Fit-Cisl Salvatore Pellecchia è cauto: "È un primo passo, c’è ancora tanto da fare"

Alitalia, alta tensione. "Avviato il confronto ma non basta"

Dopo la tensione e le ultime proteste per il fallimento delle trattative tra sindacati e i vertici della Newco Ita, uno spiraglio di luce si intravede per i lavoratori. L’infinita crisi di Alitalia registra l’ennesimo capovolgimento di fronte, con l’apertura di un confronto che lascia ben sperare, anche se le organizzazioni sindacali restano caute. Si comincia a parlare, ma si tratta di segnali ancora molto flebili. A quanto pare, il governo ha garantito la copertura di ammortizzatori sociali e percorsi di formazione per il mantenimento delle certificazioni propedeutiche allo svolgimento del servizio e la riqualificazione professionale fino al 2022 con prospettive di estensione di tali strumenti fino al 2023. Appena qualche giorno fa, c’è stata una mobilitazione dei lavoratori dell'ex Alitalia davanti lo scalo dell'aeroporto di Fiumicino, che ha provocato il ferimento di otto agenti nel corso degli scontri tra operai e polizia.

Gli ammortizzatori sociali sono un atto concreto di distensione, ma non sono sufficienti per i sindacati. “È un primo passo”, afferma in una nota Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl, al termine dell’incontro di oggi su Alitalia presso il ministero del Lavoro con i ministeri di Economia e Finanza, Sviluppo economico, Infrastrutture e Mobilità sostenibili, alla presenza dei commissari della compagnia aerea. “Da parte nostra – continua Pellecchia – abbiamo ribadito quella che secondo noi è la strada da percorrere: estensione della cassa integrazione fino al 2025 e implementazione della flotta a 105 aeromobili (secondo le previsioni del piano industriale), per consentire l’assorbimento progressivo delle lavoratrici e dei lavoratori di Alitalia, perché il nostro obiettivo imprescindibile è la tutela di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori interessati dalla crisi, affinché nessuno resti indietro”.

I sindacati hanno chiesto l’avvio di percorsi di politiche attive del lavoro che consentano alle persone interessate di conservare e aggiornare le certificazioni necessarie per mantenere la loro professionalità. Inoltre, l’obiettivo è anche acquisire la competenza necessaria per la gestione dei nuovi aeromobili che Ita ha opzionato. Alla base di tutto ciò, in ogni caso, è necessario redigere un contratto collettivo nazionale di lavoro che sia nel solco delle previsioni del contratto di settore. “Confidiamo – spiega il segretario della Fit-Cisl –in una riattivazione del confronto con Ita in tempi brevissimi”. A tal proposito, le organizzazioni sindacali puntano sull’attivazione di una commissione di studio simile a quella messa in piedi a gennaio per la riforma del trasporto pubblico locale.

Scopo di questa nuova commissione dev’essere quello di analizzare le cause delle crisi delle aziende del trasporto aereo e proporre soluzioni, perché non c’è solo la vertenza Alitalia, ma l’intero settore era in crisi già prima della pandemia da Covid-19.

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