La Croce rossa contro la privatizzazione

La Croce rossa italiana: "Preoccupazione e disagio per una grave crisi occupazionale che sta investendo i dipendenti civili e militari"

Anche la Croce rossa italiana in piazza a Roma contro la privatizzazione voluta dal governo Monti che ha smilitarizzato l'ente nonostante gli oltre150 anni di storia. E dopo la mobilità potrebbe arrivare il licenziamento per almeno 4mila dipendenti.

Così l'Associazione Nazionale Cremona, che tutela i soci militari e loro famiglie, ha deciso di impugnare il decreto che presenta dei vizi nella delega (relativa ad un riordino dell'Ente pubblico e non a una trasformazione in società privata), anche per evidenziare la falsa promessa di non apportare costi ulteriori per le casse dello Stato. Poi è stata organizzata la manifestazione di oggi in piazza del Pantheon, a cui hanno partecipato anche rappresentanti delle Istituzioni e dei Comitati di cittadini. I manifestanti hanno inoltre incontrato Marco Scurria - europarlamentare di Fratelli d'Italia - che ha chiederà un colloquio con Enrico Letta.

La Croce rossa chiede di bloccare la privatizzazione del Comitato Centrale e dei Comitati Regionali della Cri (che sono ancora pubblici) e creare un ruolo ad esaurimento di personale militare e civile, che potrebbe così affiancare inizialemente una società Cri privata.

I militari Cri, che sono iscritti all'Inps come impiegati o come operai, chiedono inoltre di essere parificati alle Forze Armate, poiché l'età media avanzata e la permanenza in un ruolo ad esaurimento consentirebbe di lasciare a fine 2017 solo 50 militari in servizio accontentando le volontà a suo tempo espresse dal legislatore.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica