Dopo il caso Barilla, ecco il caso Dolce e Gabbana. I due stilisti, in questi giorni, hanno difeso la famiglia tradizionale e subito sono stati attaccati su più fronti. Ma l'attacco più violento è venuto dalla comunità Lgbt che ha invitato al boicotaggio del celebre brand: "A decidere di sferrare l’attacco più meschino alla comunità Lgbt, dalle colonne di Panorama,ricalcando il linguaggio ascientifico e ingannevole dei crociati antigay, sono proprio Domenico Dolce e Stefano Gabbana, coloro che più hanno ricevuto dalla stessa comunità alla quale devono fama e benessere economico. Tanto più, dunque, è insopportabile e doloroso questo attacco intestino".
E dalle parole la comunità Lgbt passa subito ai fatti: "Così come Dolce e Gabbana sono stati liberi di scegliere eticamente di impostare politica aziendale e fama personale sulla scia della discriminazione; noi dobbiamo sentirci liberi di scegliere di farci consumatori etici, acquistando da chi sceglie la politica dell’inclusione e restituisce i frutti della propria fama, in primis, alla propria comunità, prendendo parte alla battaglia universale per l’estensione dei privilegi eterosessuali secondo il principio d’uguaglianza e per la promozione dei diritti umani".
Quindi l'iniziativa contro gli stilisti: "Invitiamo dunque tutti i presidenti delle associazioni Lgbt nazionali
e locali a valutare serenamente l’ipotesi di una nuova campagna di boicottaggio e a unirsi a noi. Invitiamo tutti voi al boicottaggio del marchio D&G. Utilizzate l’ashtag #BoycottDolceGabbana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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