Il crudo realismo di Capuozzo: "Ecco dove ci siamo infilati"

Il noto inviato di guerra, Toni Capuozzo, considera la pace un'illusione ed è convinto che ci si avvii verso una guerra civile di confine da cui sarà molto difficile uscirne

Il crudo realismo di Capuozzo: "Ecco dove ci siamo infilati"

"La pace è un’illusione, ormai". Ne è convinto Toni Capuozzo che, sul sito nicolaporro.it, spiega come e perché la situazione del conflitto russo-ucraino si sia impantanata e "c'è solo da capire fino a quando e se resterà una guerra confinata lì".

Se da un lato l'Ucraina, grazie al supporto della Nato, ha dimostrato di saper reagire meglio del previsto agli attacchi dell'Armata Rossa, la Russia è apparsa più debole di quanto si pensasse 50 giorni fa. La Nato, invece, ha ripreso vigore e ora"c’è la coda per entrare a farvi parte". Ma anche "gli Stati Uniti vanno alla grande" dato che "hanno l’Europa raccolta attorno alla Nato" e "stanno cercando di trasformare l’Ucraina in una trappola per l’incauto Putin". I negoziati e il pacifismo, invece, secondo il noto inviato di guerra "stanno a zero, virgola". Orma, per l'Unione Europea, conta solo "vincere". Una vittoria che, però, difficilmente si sancirà con la riconquista della Crimea e del Donbass. "Per bene che vada ci siamo infilati in una guerra civile di confine, senza sapere come e dove uscirne. Per male che vada, meglio non pensarci", sentenzia Capuozzo. Che, poi, snocciola i numeri impietosi del conflitto: 19.900 militari russi uccisi (fonte Esercito ucraino); 1932 civili uccisi (fonte Onu), 6482 crimini di guerra russi su cui sta investigando la Procura di Kiev. Ma non solo. Vi sono anche 92716 profughi giunti in Italia, di cui 34223 minori e 10566 uomini.

Come se non bastasse il “Corriere della Sera” online ha pubblicato un articolo sui 'fazzoletti bianchi', descritti come "un segno di riconoscimento dell’esercito russo portato sia dai militari che dai civili ucraini nei territori liberati dalla Russia che non hanno paura di essere accusati di collaborare con la Russia".

Subito dopo si spiega perché, secondo la propaganda russa, sia necessario imitarli: "È un modo semplice per dichiarare pubblicamente il sostegno per i nostri ragazzi e esprimere solidarietà con i civili ucraini che hanno subìto il fuoco indiscriminato delle forze armate ucraine e dai battaglioni nazionalisti". ​Sempre nella stessa edizione, Capuozzo nota che era stata pubblica una foto da Bucha con un ucraino che aveva il tipico fazzoletto blu al braccio, mentre un altro fazzoletto era posto al braccio della vittima.

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