Era a un passo dalla morte. Oggi è pronta a correre la maratona di Londra. Aveva 14 anni e pesava appena 31 chili. Ora ne ha 26 e vuole che la sua storia - raccontata al Daily mirror- sia d’esempio per quelle ragazze divorate, come lei, giorno dopo giorno dalla malattia. Harriet Smith oggi è una bella ragazza bionda, alta, sportiva. Fa l’infermiera, è fidanzata e si allena per correre. Corre per divertirsi. Prima, correva per perdere peso, sempre di più fino ad arrivare proprio lì, a un passo dalla morte. Ha cominciato a dimagrire a 14 anni, un chilo dietro l’altro fino a diventare l’ombra di se stessa. Anoressia. In pochi anni se n’erano andati 25 chili, sparito il ciclo, il sorriso e la voglia di vivere. Solo stanchezza e fragilità. Ma lei ha sempre negato, anche dopo il ricovero all’ospedale.
«Il dottore - racconta Harriet - mi disse che ormai ero a poche settimane dalla morte, che il mio cuore avrebbe smesso presto di battere». Il suo indice di massa corporea era solo 10 quando già con 18 si è considerati sottopeso.
Harriet aveva toccato il fondo. Ma da lì è ripartita. Con l’aiuto della sua famiglia e di un medico specializzato. «Non credevo che sarei riuscita ad arrivare così lontano», dice oggi. Harriet ha passato un anno in una clinica specializzata. È stata alimentata attraverso un tubo, non veniva mai persa d’occhio e a poco a poco ha cominciato a riguadagnare peso. E con i chili la fiducia. Un debole sorriso.
Ha raccontato che a fianco ha sempre avuto il sostegno e l’incoraggiamento di sua madre Joanne, 63 anni, del padre Graeme, 55 e dei due fratelli. Tutti accanto a lei giorno dopo giorno, anno dopo anno fino ad oggi. Fino a poter dire che si sente guarita al 99 per cento.
«C'è ancora un po' di anoressia nella mia testa. Devo combattere ancora qualche piccola battaglie». Ma intanto ora è tornata a vivere. Vive. Nel Norfolk, in Inghilterra. Corre e vuole correre guardando avanti.
La «sua» maratona servirà a raccogliere fondi per un’associazione che si occupa di animali. Ma lei spera che possa servire a molto di più: a dare fiducia ad altre ragazze a affrontare la malattia. «Ci vuole tempo – dice - ma si può recuperare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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