Coronavirus

Virus, tensione tra le Regioni. Scatta la guerra del lockdown

Con il boom di contagi torna il pericolo blocchi. De Luca vuole chiudere la Campania. Bonaccini e Toti non ci stanno

Virus, tensione tra le Regioni. Scatta la guerra del lockdown

Il nuovo aumento dei positivi degli ultimi giorni ha allarmato non poco Vincenzo De Luca, il governatore della Campania, che ha ipotizzato di chiedere entro fine mese al governo di poter chiudere nuovamente i confini della Regione. Immediate le repliche di altri presidenti, primi tra i quali quello dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e quello della Liguria, Giovanni Toti. Entrambi si sono detti contrari alla proposta campana.

In fatto di prossima riapertura delle strutture scolastiche, De Luca ha anche fatto sapere che stanno “verificando con l’Unità di Crisi e con i responsabili della Pubblica Istruzione di prevedere in vista della riapertura delle scuole il controllo della temperatura corporea all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa. È in corso un monitoraggio delle tipologie di classi e degli stessi istituti, sapendo che un alunno con febbre potrebbe avere un effetto a catena difficilmente gestibile”.

I dati preoccupano De Luca

Nella giornata di ieri, venerdì 21 agosto, in Campania sono stati registrati 68 nuovi contagi. Il governatore ha così riassunto: “14 a Napoli: 3 dall’estero, 6 provenienti da strutture turistiche della Sardegna e 5 residenti. A Caserta contagi provenienti da Spagna e Sardegna. Anche a Salerno contagi provenienti dall’estero. Quando siamo di fronte a questi dati bisogna bloccare i viaggi dall’estero”. Ha inoltre fatto sapere che a fine mese verrà deciso se chiedere o meno al governo di limitare la mobilità tra le regioni. In quanto, come sottolineato da De Luca, nell’ultimo mese si sono verificati sia un allentamento delle regole di sicurezza che vari assembramenti di migliaia di giovani. Il presidente ha poi incolpato il governo di aver fatto la scelta sbagliata “di apertura totale delle frontiere in uscita e in entrata senza nessun controllo. Credo che questa scelta abbia penalizzato il nostro Paese”.

La replica di Bonaccini e Toti

Le sue parole non hanno però trovato il consenso unanime da parte degli altri governatori. In particolare, Bonaccini e Toti si sono detti contrari a un’altra eventuale chiusura dei confini regionali. Il presidente dell’Emilia Romagna ha spiegato che “si segue sempre l’evoluzione del virus e poi si discute tra Regioni e Governo. Bisogna sempre tenere monitorata la situazione perché quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena”. Anche Toti non vede la necessità in questo momento di pensare a una nuova chiusura, in quanto non vi è una emergenza clinico-sanitaria preoccupante.

“Stiamo attenti, teniamo la mascherina, facciamo tutto quello che dobbiamo fare ma evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese che non ne ha bisogno” ha commentato il governatore della Liguria, regione messa in ginocchio non solo dal Covid ma anche dalla mal gestione della rete autostradale.

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