Cronache

Debutta la pillola anti-Covid: quello che c’è da sapere

Inizia oggi la distribuzione alle Regioni italiane del primo farmaco orale anti-Covid della Pfizer, il Paxlovid: ecco come funziona e chi può prescriverlo

Debutta la pillola anti-Covid: quello che c’è da sapere

Finalmente ci siamo: oggi è il gran giorno per il debutto della pillola anti-Covid della Pfizer, il Paxlovid, che è in distribuzione in tutte le Regioni: si comincia con i primi 11mila trattamenti che arriveranno a 600mila entro il 2022.

Come funziona il farmaco

Come ci siamo occupati sul Giornale.it, si tratta del primo farmaco orale contro Sars-Cov-2 autorizzato dall'Ema (Agenzia Europea del Farmaco) per tutti gli adulti e i non ospedalizzati che hanno un rischio elevato di sviluppare forme gravi della malattia. I principi attivi della pillola sono due, il nirmatrelvir e il ritonavir, contenuti in due distinte compresse: il primo serve a ridurre la capacità del virus di replicarsi nell'organismo, il ritonavir ne prolunga la sua azione in modo tale da mettere definitivamente ko il Covid-19. Assieme ad altri farmaci, il ritonavir è utilizzato per alcuni trattamenti contro l'Hiv.

Tempi e modi di somministrazione

Fermo restando che, ovviamente, è un farmaco che può essere prescritto esclusivamente dal medico, dalle Uscat, dal 118 e dai pronto soccorso, funziona a chi ha da poco contratto Covid non grave ma è un soggetto a rischio malattia grave (obesi e altri pazienti con fattori di rischio). Proprio per la differenza che abbiamo appena spiegato, le due compresse vanno assunte contemporaneamente altrimenti può venir meno l'efficacia di una delle due componenti. Secondo quanto si legge sul foglietto illustrativo, il dosaggio è di 300 mg ogni 12 ore per 5 giorni. "Il Paxlovid deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi di Covid-19. Essenziale è il completamento dell’intero ciclo di trattamento, anche se il paziente dovesse richiedere un ricovero in ospedale per aggravamento", dicono gli esperti al Messaggero.

Cosa fare in caso di problematiche

Se ci si dovesse dimenticare di assumere una dose di farmaco nel margine delle otto ore dall'assunzione abitutale, va assunta immediatamente per non compromettere la terapia; viceversa, trascorse le otto ore, si deve passare direttamente a quella successiva senza compensare la dimenticanza. Chi ha problemi ai reni deve parlarne con chi ha dato l'ok per la cura: se sono di lieve entità il dosaggio rimane quello originale, se la disfunzione è moderata o forte la dose andrà ridotta. "Chi si trova in situazioni più gravi (compromissione renale severa o allo stadio terminale in emodialisi non può prendere il farmaco". Discorso identico a chi soffre di problemi al fegato: in caso di compromissione epatica lieve o moderata il dosaggio rimane quello classico, non va usato tra i casi più gravi.

Secondo lo studio che ne ha consentito l'immissione sul mercato, il farmaco è efficace fino all'88% nel ridurre il rischio di ospedalizzazione e morte entro 5 giorni dall'assunzione e fino all'89% se la cura viene iniziata entro tre giorni dai sintomi.

"L’armamentario terapeutico a nostra disposizione è più ampio e ci consentirà di curare meglio il Covid 19", ha affermato il numero 1 di Aifa, Nicola Magrini, al Corriere della Sera.

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