Ponte crollato a Genova

Decreto legge per Genova e aiuti a famiglie e imprese. Scontro Toti-Di Maio

Il governo ha istituito le linee guida per gestire l'emergenza a Genova. "Case agli sfollati entro novembre". Toti: "Meno polemiche più fatti"

Decreto legge per Genova e aiuti a famiglie e imprese. Scontro Toti-Di Maio

A tre settimane dal crollo del ponte Morandi, il governo ha istituito le linee guida per gestire l'emergenza a Genova: un decreto legge per la città, il potenziamento delle attività ispettive del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la revoca delle convenzioni autostradali, la ricostruzione del Ponte affidata a un soggetto a controllo pubblico.

Nel giorno in cui si è registrata la contestazione contro le istituzioni da parte degli sfollati, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha promesso di distribuire le case entro "entro novembre". "Il totale del numero dei nuclei sfollati è oggi di 255 famiglie, per un totale di 566 persone" e l'impegno del governo è "completare l'assegnazione degli alloggi entro il mese di novembre".

Scontro Toti-Di Maio

"Quelle persone hanno perfettamente ragione, non si può lasciare la gente in balia dell'elemosina di Autostrade", ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio, commentato le proteste degli sfollati. "Stiamo mettendo a punto un decreto urgente che, oltre al problema di tante persone abbandonate in Italia come i terremotati di Ischia e del Centro Italia, affronti anche il tema di Genova e soprattutto di coloro che sono sfollati e hanno diritto ad una casa".

Dura la reazione del governatore della Liguria, Giovanni Toti. "Caro Luigi Di Maio, ma a Genova ci sei pure venuto, come fai a dire queste cose? Le famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case stanno tutte avendo un alloggio pubblico. E a tempo di record, grazie a Comune e Regione. I soldi che ricevono sono quelli decisi dal governo, quindi da Di Maio stesso. Se pensa che siano pochi...li aumenti subito, noi siamo più che d'accordo. Mentre lei esternava alla stampa, il sindaco ed io eravamo riuniti con gli sfollati, per chiarire tutti i dubbi e le comprensibili apprensioni. Per aiutare Genova servono meno polemiche e più fatti concreti".​

Ricostruzione del ponte

Toninelli esclude Autostrade per l'Italia dai lavori di ricostruzione. "Il Governo è compatto nel ritenere che i lavori di ricostruzione del ponte non possano essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità di non farlo crollare. Lasciare ad Autostrade per l'Italia la ricostruzione del viadotto sarebbe una follia e irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime", ha dichiarato il ministro. "La ricostruzione va affidata a un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica dotato di adeguate capacità tecniche, mantenendo in capo al concessionario l'ovvio onere dei costi".

Decreto legge per Genova

"Si tratta di tutelare in primo luogo le persone e le imprese danneggiate", ha affermato Toninelli nella sua informativa in Parlamento, parlando di sostegno per il pagamento delle rate dei mutui per le famiglie e di agevolazioni o incentivi fiscali per la ripresa dei cicli produttivi delle imprese.

Concessioni autostradali

Danilo Toninelli parla di "revisione, revoca o risoluzione delle concessioni", ribadendo la sua accusa ai Governi di Romano Prodi e Massimo D'Alema, sotto i quali il "banchetto è iniziato". "Questo governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni autostradali e degli obblighi convenzionali, per impostare questi rapporti sulla base di nuovi princìpi e di più soddisfacenti equilibri giuridico-economici", ha spiegato il ministro. "Di certo saranno cancellate le convenzioni nelle quali i costi sono pubblici e i profitti privati come quelle stipulate sotto di Governi Prodi e Berlusconi.

D'ora in avanti tutti i concessionari, pubblici o privati che siano, saranno vincolati a reinvestire gran parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione e dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico del Paese".

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