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Delrio pronto a chiamata: "Al governo? Valuteremo"

Delrio pronto a "tradire" la linea Renzi: "No a un governo M5S o Lega, ma se Mattarella ci chiede un esecutivo di scopo, valuteremo..."

Delrio pronto a chiamata: "Al governo? Valuteremo"

Il nuovo segretario Pd, Maurizio Martina, lo ha detto chiaro: il Partito democratico non sosterrà un governo a guida M5S o Lega. Ma i mal di pancia nella minoranza non si placano.

Così, dopo De Luca, pure Graziano Delrio è pronto a voltar le spalle alla linea imposta da Renzi nel suo ultimo appello prima della direzione che lo ha destituito. Il ministro dei Trasporti uscente, infatti, è pronto alla chiamata nel caso in cui Sergio Mattarella chiedesse alle forze politiche - Pd compreso - un governo di scopo.

"Valuteremo", dice Delrio a Radio Anch'io, "Il Presidente ha sempre la nostra attenzione e la nostra collaborazione. Noi siamo disponibili ad ascoltare diversamente da quello che hanno fatto Lega e M5S nel corso dell'ultima legislatura. Il Pd è all'opposizione non per capriccio o per vendetta ma perchè ce lo hanno chiesto gli elettori".

"Non auspichiamo un governo M5S-Lega perché hanno fatto promesse che non sono realizzabili", attacca ancora il ministro, "Sono entrambi su posizioni molto radicali anche se i loro programmi sono molto diversi tra loro Il populismo della Lega è un populismo cattivo che mette i poveri contro i poveri e farà del male al paese. Mentre il M5S ci accusa di essere una forza politica di sistema che non ha interesse nei cittadini".

Poi però Delrio è costretto a correggere il tiro: "Il senso delle mie parole è uno solo", sosteine, "Ed è quello affermato ieri dalla direzione nazionale nel documento condiviso, cioè che il Partito democratico riconosce l'esito negativo del voto, garantisce il pieno rispetto delle scelte espresse dai cittadini e al presidente della Repubblica il proprio apporto nell'interesse generale e si impegnerà dall'opposizione, come forza di minoranza parlamentare, riconoscendo che ora spetta alle forze che hanno ricevuto maggior consenso l'onore e l'onere di governare il Paese".

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