Cronache

Denise 17 anni dopo la scomparsa: tutto quello che sappiamo

È scomparsa 17 anni fa Denise Pipitone: dopo il processo chiuso nel 2013 sono riprese le indagini sulla bimba rapita a Mazara del Vallo

Le primissime ricerche di Denise Pipitone
Le primissime ricerche di Denise Pipitone

Una candela per far luce sul caso Denise Pipitone. Su iniziativa del sacerdote don Davide Chirico e in accordo con la famiglia della bambina ieri Mazara del Vallo ha raccolto l’invito di Piera Maggio a ricordare la bambina scomparsa il 1 settembre 2004. Lo scopo non è solo quello di “accendere una luce di speranza”, ma anche di mantenere alta l’attenzione su un caso che non è mai stato risolto, un caso su una bambina di 4 anni che 17 anni fa fu sottratta all’affetto dei suoi genitori e del fratello.

La scomparsa di Denise ha da sempre colpito l’opinione pubblica in Italia e ha portato al cosiddetto “emendamento Denise”, che ora prevede da 3 a 15 anni di reclusione per il sequestro di un minore. L’emendamento, sostenuto all’epoca dalla deputata Barbara Mannucci del Pdl nacque su impulso della stessa mamma Piera e del suo avvocato Giacomo Frazzitta. Ciononostante Denise non è ancora stata ritrovata, così come i responsabili del suo rapimento non sono stati individuati.

Perché è stato riaperto il caso Denise

Piera Maggio e Giacomo Frazzitta nel 2013
Piera Maggio e Giacomo Frazzitta nel 2013

Nella primavera 2021 è stato riaperto il caso relativo alla scomparsa di Denise. Nel 2013 si era concluso il processo contro Jessica Pulizzi, accusata del reato: nonostante il tribunale abbia trovato un possibile movente in Jessica - che è la primogenita del padre naturale di Denise e nel periodo precedente alla scomparsa aveva mostrato segnali di ostilità nei confronti di Piera Maggio e della figlia - la giovane fu assolta in tre gradi di giudizio.

Nuova attenzione sulla vicenda è sorta dopo che a una giovane russa adottata, Olesya Rostova, fu ventilata la possibilità di essere Denise durante un reality in patria. Ma il suo gruppo sanguigno era diverso da quello della bimba, rendendo vano l’esame del Dna.

Da quella segnalazione ne sono partite altre: gli utenti social si sono scatenati a cercare - invano - in tutto il mondo somiglianze con Piera Maggio o con la piccola. La più importante fu quella di una giovane rom, che disse di aver riconosciuto la donna che appare nel video girato a Milano nell’ottobre 2004 dalla guardia giurata Felice Grieco e che ritrae una bambina italiana molto somigliante a Denise. Ma la donna riconosciuta ha affermato di essere completamente estranea ai fatti e di sentirsi offesa per essere stata associata a un crimine tanto turpe.

A che punto sono le nuove indagini

Inquirenti nella vecchia casa di Jessica Pulizzi e Anna Corona
Inquirenti nella vecchia casa di Jessica Pulizzi e Anna Corona

Nel 2013 la giustizia italiana assolse Jessica Pulizzi. In quell’occasione ci fu un solo condannato, ma solo per false dichiarazioni ai pm: si tratta di Gaspare Ghaleb, ex di Jessica. Un’accusa tornata in auge di recente e che ha colpito l’ex pm Maria Angioni, che fu sul caso all’ottobre 2004 al luglio 2005. Angioni, oggi giudice del lavoro in Sardegna, è stata ascoltata a maggio dai pm che le hanno contestato alcuni dettagli delle sue dichiarazioni e rinviata a giudizio. La stessa sorte potrebbe toccare a un’altra indagata, una turista romana che ha affermato di aver visto Denise il giorno della scomparsa nell’hotel Ruggiero II, dove all’epoca lavorava Anna Corona, madre di Jessica ed ex moglie del padre di Denise. La turista aveva probabilmente generato un falso ricordo.

Sebbene non ci siano conferme ufficiali, “Quarto grado” ha dato a maggio la notizia relativa ad altre due persone poste sotto indagine: una è Anna Corona e l’altro è Giuseppe Della Chiave, nipote di Battista, anziano audioleso oggi scomparso che in passato testimoniò di aver visto Denise ma le cui dichiarazioni gestuali furono probabilmente non comprese fino in fondo nel corso delle prime indagini. Non si conoscono tuttavia le ragioni per cui queste persone sarebbero state poste sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti.

La perquisizione della casa di Anna Corona

In un quadro di ricordi che hanno costellato la stampa negli ultimi mesi, e in cui si è parlato di depistaggi ed errori degli inquirenti, le forze dell’ordine sono tornate a perquisire la casa in cui abitavano Anna e Jessica. In particolare gli inquirenti si sono concentrati su una cisterna situata in garage. Nel frattempo è spuntata anche una lettera anonima secondo cui Denise era in un'auto che ha percorso ad alta velocità le strade di Mazara proprio il 1 settembre 2004. Ma il presunto testimone non si è mai palesato.

Siamo fiduciosi - ha dichiarato recentemente l’avvocato Frazzitta - nella nuova inchiesta della Procura di Marsala e nell’operato di inquirenti molto capaci, anche se siamo consapevoli che la strada sarà ancora lunga e che dovrà essere raggiunta una soglia probatoria importante. Speriamo che ci siano i presupposti per arrivare a una sentenza di colpevolezza che sveli la verità”.

Le piste percorse in passato

La guardia giurata Felice Grieco nel 2004
La guardia giurata Felice Grieco nel 2004

Oltre alle accuse contro Jessica Pulizzi, fu ritenuta ed è ritenuta ancora oggi importante la testimonianza di Felice Grieco. Si ipotizzò, ed è ancora oggi ritenuta un’ipotesi plausibile, che ci sia stato un passaggio di mani: Denise sarebbe stata rapita e poi affidata in qualche modo a qualcuno, forse a una famiglia nomade, crescendo così ignara della sua identità.

Molte segnalazioni poi rivelatesi false suggerirono agli inquirenti che la bambina fosse stata uccisa: in un appezzamento in campagna fu anche fatta trovare una piccola bara bianca vuota. Ma non è stato suggerito niente che poi sia stato effettivamente verificato come vero.

C’è infine la testimonianza di Battista Della Chiave, tornata in auge grazie a due esperti di Lis che collaborano con “Chi l’ha visto?”. Questi esperti, tra cui uno specializzato in dialetti, sono riusciti a risalire al racconto dell’anziano (che tra l’altro non conosceva la lingua internazionale dei segni): Battista raccontò che gli fu portata una bambina, che indicò essere Denise in foto, e che poi questa bambina fu portata via prima in motorino e poi in barca.

Un sopralluogo a Mazara ha fatto ricostruire agli esperti i papabili luoghi che coinciderebbero con la narrazione: la somiglianza con i gesti dell’anziano è impressionante, ma i parenti dell’uomo asseriscono da sempre che si tratti solo di ricordi di infanzia.

Commenti