"Destinata al Papa". Sequestrata busta con tre proiettili

Una busta con tre proiettili è stata intercettata presso San Donato Milanese. Sarebbe potuta finire in Vaticano. Si indaga sul gesto contro il Papa: "Partita dalla Francia"

"Destinata al Papa". Sequestrata busta con tre proiettili

Una busta con all'interno tre proiettili è stata rintracciata e dunque bloccata presso il centro di smistamento postale di Peschiera Borromeo. Le indiscrezioni di queste ore specificano chi fosse il destinatario della missiva: papa Francesco. Mentre scriviamo, le notizie su quanto accaduto sono ancora parziali.

Di sicuro, in Lombardia è stata aperta una vera e propria inchiesta da parte degli organi deputati. A procedere in questo senso è stato il procuratore Alessandra Cerreti, che ora - immaginiamo - cercherà di comprendere l'autore ed i perché del grave gesto. Quello che sembra avere le caratteristiche di una minaccia. La lettera comunque non è arrivata presso la Santa Sede. C'è un dettaglio di rilievo: stando a quanto ripercorso da Il Corriere della Sera, la missiva presenta contenuti riferibili ad alcune operazioni finanziarie relative al Vaticano. Secondo quanto approfondito sull'Adnkronos, sembra di poter dire che la busta sia partita dalla Francia. A intervenire sono stati i carabinieri di Paullo. La lettera è stata immediatamente sottoposta a sequestro.

Questi, per il Santo Padre, sono i giorni della ripresa dopo l'intervento al Gemelli di Roma. Pure in questo periodo, però, Jorge Mario Bergoglio è impegnato nella lotta per far sì che in Santa Sede la parola "trasparenza" divenga prassi. Comunque sia, non è noto quali siano le operazioni finanziarie citate all'interno del testo che, almeno per le intenzioni di chi ha preparato il tutto, sarebbe dovuto arrivare dalle parti delle mura leonine, insieme ai tre proiettili, che sarebbero della tipologia utile per una pistola. Per ora, il quadro relativo alla busta che poteva essere inoltrata al pontefice argentino rimane avvolto nel mistero: non si conoscono ulteriori dettagli. Possibile che nel corso delle prossime ore arriveranno aggiornamenti in merito.

Nel corso dell'Angelus di ieri, papa Francesco si è soffermato sull'annosa questione della crisi lavorativa che attanaglia numerose persone in tutto il globo terrestre: "Che cosa significa pane della vita? Per vivere c'è bisogno di pane - ha detto ieri l'ex arcivescovo di Buenos Aires -. Chi ha fame non chiede cibi raffinati e costosi, ma pane. Chi è senza lavoro non chiede stipendi enormi, ma il 'panè di un impiego", ha specificato. E ancora: "Gesù si rivela come il pane, cioè l'essenziale, il necessario per la vita di ogni giorno. Senza di Lui - ha argomentato il vescovo di Roma - la cosa non funziona. Non un pane tra tanti altri, ma il pane della vita.In altre parole, noi, senza di Lui, più che vivere, vivacchiamo: perché solo Lui ci nutre l'anima....". Jorge Mario Bergoglio, dopo le settimane di assenza per via dell'intervento subito, è tornato a parlare in pubblico.

Dopo la pausa estiva, Francesco, che è rimasto bloccato come tutti per via della pandemia, riprenderà con i viaggi

apostolici. Tra le varie mete predisposte, anche l'Ungheria, dove il Santo Padre presiederà la Messa finale del Congresso eucaristico internazionale. Ma intanto ha avuto luogo l'inaspettato caso della busta su cui ora si indaga.

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