Cronache

Detenuto si impicca nel carcere di Opera. Sul web gli "agenti penitenziari" esultano

Esplode la polemica a Milano. Il ministro della Giustizia apre un'inchiesta

Detenuto si impicca nel carcere di Opera. Sul web gli "agenti penitenziari" esultano

Pietà l'è morta. Ma, in certa gente, probabilmente non «l'è» mai nata. Parliamo di chi esulta per la morte di un uomo. E se poi c'è il sospetto che a gioire sia un «servitore dello Stato» con l'uniforme di agente di polizia penitenziaria, l'amarezza - per non dire il disgusto - aumenta. Il loro è un mestiere difficile, rischioso e pagato male, ma questo non può giustificare frasi come quelle apparse ieri sul web da parte di chi - chissà quanto o no consapevolmente - aveva forse l'unico scopo di gettare fango su chi il proprio lavoro all'interno dei penitenziari lo svolge con grande correttezza. Ma andiamo per gradi. L'Alleanza sindacale Polizia Penitenziaria (Alsippe) pubblica il 15 febbraio un link sulla propria pagina Facebook dando conto del suicidio di un detenuto nel carcere di Opera a Milano: un rumeno di 39 anni, condannato all'ergastolo per omicidio, impiccatosi in cella. Il Giornale della Polizia Penitenziaria condivide a sua volta il link. E qui si scatenano i «commenti»: «Ottimo speriamo abbia sofferto», esordisce un uomo che sul suo profilo Facebook si qualifica come «ispettore presso il ministero della Giustizia». Passano una quarantina di minuti e arriva il secondo commento: «Uno in meno». E ancora: «Uno in meno, che sicuramente non avrebbe scontata la pena per intero, ci sarebbe costato parecchi denari e che all'uscita avrebbe creato di nuovo problemi. Spero che abbia sofferto. 3 mq a disposizione per qualcun'altro». Non mancano neppure i «consigli», come quello che invita a «mettere a disposizione più corde e sapone»

Molti degli autori - dalle informazioni da loro stessi riportate online - sembrano (e sottolineiamo «sembrano» ndr ) essere agenti: «Collega scala la conta»; «Giustizia fu' fatta. Ora ci sarà la giustizia Divina a fare il resto»; «Oh. Come sono dispiaciuto»; «- 1 questo passo dovrebbero farlo in tanti così si risparmiano un po' di soldi non vi pare»; «un rumeno in meno che aveva ammazzato un anziano......evviva»; «1 de meno. Che lo stato nu ha da magna. E x la conta 1 de meno»; «Mi domando cosa aspettino gli altri seguirne l'esempio, tutto da emulare». C'è anche un post che fa appello al buonsenso: «Per piacere calma comprendo i disagi gravi del Vs. lavoro. Ma la morte non si augura a nessuno. Grazie e buon lavoro dovete essere sempre angeli». Acida la risposta: «Lavora all'interno di 1 Istituto. Poi vedrai. Specialmente extracomunitari. X questo mestiere devi ava er core nero».

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha fatto sapere di aver fissato un incontro con il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Se gli autori delle frasi sono davvero agenti di polizia penitenziaria, meritano di tornare in carcere.

Ma dall'altra parte delle sbarre.

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