Cronache

"La diamo calda". La focaccia scatena l’ira femminista

Il messaggio apposto su alcuni prodotti in un mercatino a Ravenna e su delle t-shirt diventa virale. Ed è bufera

"La diamo calda". La focaccia scatena l’ira femminista

“La diamo calda… Ehi ma cosa avevi capito?” con tanto di emoticons ammiccanti. Il cartello, apposto alla sagra di Piazza del Popolo a Ravenna, scatena la bufera. Diversi coloro che hanno definito il messaggio sulle etichette della focaccia calda e sulle magliette di due organizzatrici a sfondo sessista.

A scatenare il tam tam dei social, come riporta il quotidiano “La Repubblica”, un battibecco tra Cecilia Pedroni, libera professionista di Bologna e prima a denunciare il caso e le proprietarie dello stand. Una di queste avrebbe chiesto alla donna impegnata a fare degli scatti: “La vuoi dare calda anche tu?”.

Un gesto e un racconto, pertanto, che in pochissimi minuti, hanno scatenato decine e decine di commenti sui social. L’espressione, riferita alla specialità ligure di Recco, venduta in occasione del mercatino di Bell’Italia, non è passata inosservata al popolo rosa. La polemica sarebbe scattata da un post di alcune femministe del luogo. Le attiviste, dopo aver pubblicato delle immagini su Facebook, hanno chiesto al sindaco di Ravenna Michele De Pascale di intervenire rispetto a un’iniziativa, che a loro parere, sarebbe stata discriminatoria.

Nonostante l’idea sia partorita da imprenditrici, il gruppo Facebook la Casa delle Donne, come riportato dal quotidiano online RavennaeDintorni.it, non ha preso bene per niente, lo slogan: “Il patriarcato – scrivono le amministratici – è trasversale a uomini e donne. Questa faccenda non si può liquidare come una goliardata sulla quale farsi una risata. Questo è un linguaggio sessista e misogino, che offende le donne. Giocare sui doppi sensi a sfondo sessuale è un’abitudine becera”.

Le segnalazioni, ampliate dai commenti social, non sono passate inosservate, comunque, a chi di dovere. Il primo a intervenire è stato l’assessore al turismo del Comune di Ravenna Giacomo Costantini, che a nome del municipio, ha chiesto agli organizzatori di togliere quanto prima i cartelli, nonché le magliette realizzate per l’evento.

A seguire lo stesso Consorzio della Focaccia di Riecco ha preso le distanze da quanto comunicato nel mercatino emiliano. “Uno slogan – spiegano in una nota – che reputiamo indegno e offensivo. Lo riteniamo lesivo sia del prodotto che del nostro consorzio”. Sulla medesima linea d’onda pure Confesercenti Ravenna insieme ad Explicom Srl, promotori della rassegna gastronomica: “Condanniamo fermamente qualsiasi utilizzo di un linguaggio sessista e di cattivo gusto all’interno della manifestazione”.

Ecco perché chi aveva avuto l’idea di sfruttare il doppio senso per attirare qualche cliente in più, ha dovuto fare un passo indietro e rimuovere sia i cartelli sui prodotti esposti che le t-shirt indossate.

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