Cronache

La difesa di Bossetti: un complotto contro di lui

Il manovale, già in carcere con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, avrebbe urlato dalla sua cella: "Voglio fare un nome"

La difesa di Bossetti: un complotto contro di lui

Verrà presentata al tribunale del Riesame di Brescia una nuova istanza di scarcerazione per Massimo Bossetti accisato di essere l'assassino di Yara Gambirasio. La richiesta è stata già respinta dal gip di Bergamo, Ezia Maccora, come era già sucesso con una prima istanza, nel frattempo approdata in Cassazione che dovrà dare una risposta il 25 febbraio. L’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni, sta anche preparando una sua perizia alternativa a quella della procura relativa alla presenza sui leggings di Yara di fibre che secondo gli investigatori apparterrebbero ai sedili del furgone di Bossetti, unico Iveco Daily di quel tipo fra i duemila che circolavano nel Nord Italia la sera del 26 novembre 2010 a trovarsi a Brembate Sopra.

Bossetti avrebbe pronta anche un'altra linea difensiva contro le accuse sul Dna. Il Corriere della Sera ricorda come il manovale, già in carcere con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, urlà dalla sua cella: "Voglio fare un nome", riferendo tutto al pubblico ministero Letizia Ruggeri, che il giorno dopo avrebbe dovuto interrogarlo. E il nome durante l'interrogatorio lo fece: Massimo Maggioni, di Brembate di Sopra. L'imprenditore era socio del cognato di Bossetti, Osvaldo Mazzoleni, per la costruzione delle villette a Palazzago, il cantiere dove il carpentiere arrestato lavorava nei giorni della scomparsa e dell’omicidio di Yara Gambirasio.

Quel verbale è rimasto secretato, ma ora, emerge che la procura della Repubblica aveva disposto tutti gli accertamenti possibili proprio sul conto di Maggioni.

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