Cronache

Don Giorgio contro Salvini: "Chiedere scusa? Fa show da prima donna"

Il post di sfida del religioso: "Si è fatto bello dicendo che lui sarebbe pronto a ritirare la querela purché io chieda scusa. Ci penserò. Farò un'offerta ai primi clandestini che arriveranno in Italia"

Don Giorgio contro Salvini: "Chiedere scusa? Fa show da prima donna"

Non si placa lo scontro fra il leader della Lega Matteo Salvini e don Giorgio De Capitani, ex parroco di Monte a Rovagnate (Lecco).

Dopo il processo tenutosi lunedì mattina in un'aula del tribunale di Lecco, udienza che ha visto partecipare anche lo stesso Salvini, costituitosi parte civile dopo aver querelato il religioso per diffamazione, De Capitani è subito corso a sfogarsi sulle pagine del proprio blog. Ben lungi dal volersi scusare per i pesanti attacchi rivolti all'ex vice-premier – il prete evocò la morte per uccisione di Salvini, arrivando anche a dargli del pezzo di m***a – torna a lanciare provocazioni, in un post dal titolo: "Lo show "osceno" di Salvini prima, durante e dopo il processo", riportato da LeccoToday.

"Non mi sembra giusto aver rinviato il Processo per la mancanza di un testimone assente ingiustificato, e dopo che questo Processo è stato rinviato varie volte per l'assenza di Salvini. Sono venuto stamattina tra mille difficoltà, anche di salute, e succede che si viene e poi i processi si svolgono a metà e rinviati", si è lamentato don Giorgio, riferendosi alla decisione del giudice Nora Lisa Passoni di rinviare l'udienza all'11 novembre a causa della mancata presenza di un testimone dell'ex ministro dell'Interno.

Quindi la risposta piccata a Salvini, che si è dichiarato disposto a ritirare la querela in cambio di sentite scuse. "(Uno) show come era da prevedere, come la prima donna, come se fosse lui il giudice del Tribunale, dettando legge", ha attaccato don Giorgio, parlando del leader del Carroccio. "Si è fatto bello dicendo che lui sarebbe pronto a ritirare la querela purché io chieda scusa e sborsi una certa cifra per i bisognosi. Mi ritirerò in un convento per riflettere sulla proposta, e dopo un anno di meditazione silenziosa darò la risposta. L'offerta ho già scelto a chi darla: ai primi profughi clandestini che arriveranno in Italia". La sfida, dunque, continua.

Per don Giorgio i bisognosi sono i clandestini, e le scuse a Salvini sono ancora molto lontane.

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