È entrata in sala operatoria per sottoporsi ad un intervento all'anca ma non vi è ma più uscita. Così una donna di 69 anni, residente a Cagli, nella provincia di Pesaro-Urbino è morta sotto i ferri. La Procura della Repubblica di Rimini ha aperto un'inchiesta per accertare la dinamica della vicenda.
Qualche giorno prima di procedere con l'operazione, i medici l'avevano rassicurata del fatto che non avrebbe corso alcun rischio. D'altraparte, quello che in gergo tecnico viene definito intervento di artoplastica totale all'anca, ovvero l'inserimento di una protesi in sostittuzione all'articolazione danneggiata, non è poi così desueto. E, fatta eccezione per i pazienti con particolari patologie, non è da ritenersi pericoloso o addirittura arrischiante la vita. Ma nel caso della 69enne di Cagli, qualcosa è andato storto.
La tragedia si è consumata lo scorso 25 ottobre, in una clinica della Valconca, nel riminese. Nelle ore antecedenti l'intervento, la donna era stata sottoposta ad accertamenti di routine, tutti con esito piuttosto rassicurante. Dunque, quel giorno è entrata in camera operatoria, certa che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Ad attenderla, nella sala d'attesa destinata ai parenti, c'erano i suoi due figli. La tempistica approssimativa per questo genere di innesto, è di circa 45/60 minuti ma per la signora di Cagli si è protratto ben oltre le due ore. Allarmati dalle circostanze, i familiari hanno chiesto notizie al personale della struttura finché i chirurghi non hanno dato loro comunicazione del decesso. Senza una spiegazione.
Data l'anomalia del caso, in cui le cause del repentino aggravamento delle condizioni vitali della paziente non sono chiare neanche alla equipe esecutrice, la Procura della Repubblica di Rimini ha deciso di aprire subito un'inchiesta volta a chiarire i fatti.
Stando a quanto si apprende dalle pagine de Il Resto del Carlino, i figli della vittima si sarebbero rivolti all'avvocato Mario Scarpa affinché li rappresenti in tribunale mentre il magistrato di turno ha disposto il trasferimento della salma all'ospedale Ceccarini e il sequestro della relativa cartella clinica. Sarà l'autopsia, prevista già nella giornata di oggi 31 ottobre, ad accertare la dinamica della vicenda.
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