Doping nel ciclismo, arresti in Toscana tra i dilettanti

Sarebbe stato lo stesso presidente di una squadra di dilettanti, la Altopack Eppela, a incoraggiare i propri atleti ad assumere le sostanze vietate. L'inchiesta è nata dalla morte del giovane corridore Linas Rumsas

Doping nel ciclismo, arresti in Toscana tra i dilettanti

Una nuova bufera si abbatte sul mondo del ciclismo. Alcuni arresti sono scattati in Toscana nell'ambito di un'inchiesta per doping scattata dopo la morte di Linas Rumsas, giovane promessa della bici improvvisamente deceduto il 2 maggio dell'anno scorso. Coinvolta un'importante società di dilettanti, la Altopack Eppela. L'indagine, condotta dalla squadra mobile di Lucca, ha coinvolto il presidente (proprietario) del team, l'ex direttore sportivo e un farmacista che avrebbe fornito le sostanze dopanti senza la necessaria prescrizione medica.

Sarebbe stato il presidente stesso della società, Luca Franceschi, a spingere gli atleti a doparsi, utilizzando (secondo le accuse) vari tipi di sostanze, tra cui ormoni per la crescita, antidoloriferi a base di oppiacei, ed Epo in microdosi. Varie perquisizioni nelle province di Lucca, Pistoia, Livorno e Bergamo. Le forze dell'ordine hanno setacciato anche lo studio di un avvocato di Lucca.

Secondo gli inquirenti le sostanze proibite sarebbero statoesomministrate ai ragazzi durante il ritiro della squadra a Capannori. E dopo la morte di Rumsas junior i farmaci sarebbero stati somministrati nella casa dei genitori del proprietario della Altopack, Narciso Franceschi e Maria Luisa Luciani. Nei guai anche Elso Frediani, direttore sportivo della squadra, che secondo gli inquirenti sarebbe un "conoscitore delle metodologie di somministrazione del doping". Sarebbe stato lui ad "assicurare le necessarie consulenze anche mediche per una corretta somministrazione delle sostanze proibite tale da eludere i controlli in gara". Tra gli altri coinvolti figura Michele Viola, preparatore atletico, accusato di aver venduto l'Epo a Franceschi, fornendogli indicazioni utili per sfuggire ai controlli.

Nella lista compare anche un farmacista, Andrea Bianchi, accusato di aver fornito ormoni e altri farmaci (tra cui anche oppiacei) senza la necessaria prescrizione medica. Gli arrestati sono ai domiciliari. Altre diciassette persone risultano indagate. A diversi atleti della Altopack Eppela viene contestata la frode sportiva per le gare disputate nella stagione 2016-2017.

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