Cronache

Due detenuti tentato di impiccarsi in carcere a Sanremo

Il primo detenuto, dell'est europeo, è stato fermato prima che entrasse in azione: aveva già preparato il necessario; il secondo, un magrebino con problemi di autolesionismo, è stato trovato con il cappio al collo

Due detenuti tentato di impiccarsi in carcere a Sanremo

Due tentativi di suicidio, a distanza di poco tempo l'uno dall'altro, si sono verificati, nel pomeriggio di ieri, in carcere a Sanremo. Nel primo caso, protagonista è un detenuto dell'est europeo, che per ragioni in corso di accertamento, aveva preparato tutto il necessario per togliersi la vita. Aveva già annodato le lenzuola ed era pronto per appendere il cappio alle inferriate della cella detentiva, ma un agente della polizia penitenziaria, che ha sentito uno strano rumore dello sgabello (dove sarebbe dovuto salire), è intervenuto per tempo.

Più grave il secondo episodio. Questa volta protagonista è un giovane magrebino, con precedenti casi di autolesionismo, già sottoposto a una "sorveglianza" speciale da parte degli agenti. Sembra, infatti, che bastasse negargli una telefonata, per indurlo a procurarsi ferite, se non addirittura a tentare il suicidio, così come avvenuto, verso le 15 di ieri, quando durante il normale giro di perlustrazione, gli agenti lo hanno visto appeso all'inferriata. Aveva il cappio al collo ed era in principio di soffocamento. I poliziotti sono riusciti a salvarlo in extremis e a ricoverarlo in ospedale a Imperia, ma d'ora in poi dovrà sottoposto a un'attenzione particolare.

Duro è il commento del segretario regionale della Uilpa Penitenziari della Liguria, Fabio Pagani: "Non possiamo, però, affidarci sempre e soltanto al tempismo, professionalità e alla fortuna, ma occorrono anche uomini e mezzi. Qui può succedere di tutto e ci pare necessario riflettere sull’impiego delle risorse umane". Pagani lancia un appello al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap), affinché venga rivista l'assegnazione dei poliziotti penitenziari negli Uffici e nei servizi complementari. "Vogliamo ricordare che il carcere di Sanremo è sotto organico - prosegue Pagani - mancano una quarantina di unità e alla fine per garantire i servizi operativi essenziali restano non più di sessanta
agenti".

Sotto accusa, come sempre, c'è anche il sovraffollamento: 260 i detenuti attualmente ospitati dalla struttura, contro il limite di 200. "Anche in questi numeri - conclude il sindacalista - c’è la ragione delle violenze che registriamo quotidianamente a Sanremo". Non si tratta, infatti, dei primi tentativi di suicidio, a cui si aggiungono ripetute aggressioni verbali e anche fisiche ai poliziotti in servizio.

Più volte era stato chiesto, in passato, di spostare i detenuti a rischio, molti dei quali affetti da problemi psichiatrici, in strutture sanitarie adeguate, in modo da preservare la loro sicurezza e quella dei poliziotti.

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