Coronavirus

E intanto la Francia ci rimanda indietro gli immigrati irregolari

La denuncia di Salvini: "Sono accompagnati dai gendarmi, il Viminale deve agire subito"

E intanto la Francia ci rimanda indietro gli immigrati irregolari

Mentre l'Italia è al collasso per l'emergenza Coronavirus, la Francia fa la furba e ci scarica i migranti. Una denuncia grave quella raccolta dal leader della Lega, Matteo Salvini, che rimbalza il grido d'allarme del sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullina. «Mentre chiediamo agli italiani di restare chiusi in casa - scrive il leader del partito del Carroccio - a Ventimiglia denunciano l'arrivo di clandestini accompagnati dalle autorità francesi. Si tratta di immigrati che fanno perdere le loro tracce e sfuggono a tutti i controlli, a partire da quelli sanitari. Ci appelliamo al Viminale - chiarisce - per risolvere il problema e alla Farnesina per protestare con Parigi. In un momento così drammatico è fondamentale un rapporto di seria e leale collaborazione con gli altri Paesi europei. L'Italia merita rispetto». Gli immigrati, infatti, potrebbero essere portatori di Covid-19 e costituire quindi un rischio per la popolazione italiana, visto che sfuggono ai controlli e, anche quando vengono fermati, potrebbero contagiare gli agenti che li intercettano. La questione è confermata anche dal segretario del Sap (sindacato autonomo di Polizia) di Imperia, Stefano Cavalleri. «Questi immigrati - racconta - che vengono non si sa da dove, tentano di attraversare il confine francese che è tuttora chiuso. Una volta arrivati dall'altra parte vengono individuati dalle forze dell'ordine francesi, di solito nei pressi di Mentone e quindi vengono accompagnati verso il confine italiano. Fino a maggio le frontiere saranno chiuse. La domanda è: perché possono circolare? In fase di respingimento tornano sempre verso Ventimiglia e poi cercano ristoro al centro di accoglienza Roja, gestito dalla Croce Rossa, ma non giuridicamente riconosciuto dallo Stato». E lì inizia il delirio, perché i pochi controlli, anche sanitari, fanno sì che tra loro i migranti potrebbero infettarsi e quindi trasmettere anche ad altri il contagio. A rischio non ci sono solo i volontari, ma anche la popolazione e, soprattutto, gli agenti di polizia che effettuano controlli. «Abbiamo pochi dispostivi di protezione - prosegue Cavalleri - che dobbiamo razionalizzare. Le mascherine Ffp3 che abbiamo valgono solo per un turno e quindi venire a contatto con questi soggetti è rischioso». Il Governo non ha mai provveduto a dare ufficialità al campo Roja e quindi i controlli sono scarsi. «Spero - tiene a dire il rappresentante del Sap - che non venga in mente a qualcuno di scaricare su di noi il servizio di taxi dei migranti che vengono portati dalla Francia verso il confine e che devono andare al campo o altrove, perché oltre a non essere dotati di dispositivi di sicurezza non abbiamo neanche i mezzi con paratie adatti allo scopo. Non vorrei che come al solito fossimo noi poliziotti a pagarne le conseguenze».
Una situazione che sta creando non poco malcontento a Ventimiglia, anche perché molti di questi immigrati, prima di andare verso la Francia e poi essere di nuovo spediti in Italia, passano da Milano o da altre zone della Lombardia, ovvero dalla regione più colpita dall'emergenza. La Francia continua a infischiarsene dell'Italia. L'importante è che i suoi cittadini siano in salvo.

A noi continuano a toccare migranti, virus e problemi.

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