"È morto", ma il cuore si ferma un'ora dopo: Procura indaga

Le hanno comunicato la morte del marito mentre le apparecchiature registravano ancora attività cardiaca: l'uomo è morto un'ora dopo

"È morto", ma il cuore si ferma un'ora dopo: Procura indaga

Medici e infermieri dell'ospedle Santa Scolastica di Casino sono stati iscritti nel registro degli indagati della procura a seguito della denuncia presentata dalla vedova di un uomo di 60 anni, residente a Cassino, secondo cui i sanitari le avrebbero comunicato la morte del coniuge, che però sarebbe deceduto solo un'ora e venti minuti dopo.

Viorica Morra, la moglie, e la figlia ancora minorenne hanno presentato la denuncia tramite il legale di fiducia, l'avvocato Raffaele Iannotta. Il marito Alfonso sarebbe stato lasciato solo mentre le apparecchiature continuavano a registrare attività cardiaca. La Procura dovrà ora stabilire se in quel lungo lasso di tempo potevano essere effettuate manovre di rianimazione.

"Mi hanno detto che era morto - racconta la vedova - Lo hanno lasciato solo, su un lettino, zuppo di sangue. Erano le 2.40 della notte del 27 novembre quando mi hanno comunicato il decesso. In realtà, come si evince dai tracciati registrati dal macchinario a cui era attaccato mio marito, alle 3.40 ancora c'era un'attività cardiaca. Poteva essere salvato? È quello che voglio sapere e per questo mi sono affidata nelle mani della giustizia. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare".

Nella denuncia dunque vengono

illustrate varie presunte anomalie che ora sono al vaglio del sostituto procuratore Chiara D'Orefice. I familiari di Alfonso Morra hanno anche dato il nulla osta per un'eventuale riesumazione della salma.

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