Cronache

Così centinaia di migranti sono lasciati liberi di girare per l'Italia

Le navi quarantena si sono rivelate un fallimento anche sotto il profilo della sicurezza. Una volta fatti sbarcare i migranti, di loro non si sa più nulla: "Tanta fatica per niente"

Così centinaia di migranti sono lasciati liberi di girare per l'Italia

Milioni di euro spesi nel giro di 5 mesi, cinque navi allestite per la quarantena attualmente in circolazione, un imponente servizio di sicurezza per garantire l'ordine pubblico e, nonostante tutto questo, in Italia ci sono centinaia di migranti appena sbarcati sfuggiti a ogni controllo. Molti di loro, con in tasca un foglio di via, risalgono in realtà la penisola con bus, treni o mezzi di fortuna in cerca di altre sistemazioni. Un paradosso che, nell'estate dell'emergenza coronavirus, rischia di diventare molto pericoloso. Ne sanno qualcosa in Sicilia, dove negli ultimi giorni alcuni Comuni hanno dovuto fare i conti con migranti lasciati bivaccare per strada subito dopo lo sbarco dalle navi dell'accoglienza.

nave Azzurra

Quel foglio di via che ha causato il caos

“Scene da film che lasciano il segno”: è questa una delle frasi più ricorrenti che si sente dire negli ultimi giorni alle persone che hanno assistito alle diverse centinaia di migranti che da Porto Empedocle cercavano di arrivare ad Agrigento alla volta di altre mete. Tutto è accaduto tra il 21 e il 22 settembre scorsi. Era la sera del 21 settembre quando più di 750 migranti, dopo aver completato la quarantena, sono stati fatti sbarcare dalla nave Rhapsody a Porto Empedocle. Qui gli extracomunitari hanno passato la notte nella tensostruttura, aperta appositamente per l’occasione, in attesa di ulteriori disposizioni. Il giorno successivo, per circa 500 di loro è arrivato il foglio di via emesso dalla questura di Agrigento. Cinque giorni di tempo per lasciare il territorio italiano. Ebbene, documenti alla mano e via libera concesso, un "tappeto di migranti" ha risalito la strada verso la città e cercato disperatamente i mezzi pubblici per iniziare il viaggio che li avrebbe portati fuori dall’Italia. Il fatto ha innescato immediatamente numerose polemiche in tema di sicurezza: tutti quei migranti per strada hanno messo in apprensione gli automobilisti che in alcune zone hanno rischiato di metterli sotto. E apprensione per i cittadini a bordo dei mezzi pubblici, studenti in primis, che hanno visto salire su treni e sui bus un numero mai visto di extracomunitari e, non sapendo cosa ci fosse dietro all’“invasione” hanno avuto paura, soprattutto per la delicata situazione sanitaria.

migranti

Che fine fanno i migranti?

Non tutti i migranti una volta giunti ad Agrigento sono partiti immediatamente. Molti sono rimasti in città. E comunque nessuno adesso sa cosa faranno e soprattutto dove andranno quelli usciti fuori dal territorio provinciale. Che ne sarà di loro? “È una certezza che questi 500 cittadini extracomunitari non daranno seguito al foglio di via”, ci spiega Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo della Polizia di Stato, “I migranti resteranno nel nostro Paese oppure viaggeranno per raggiungere altre destinazioni come a volte accade. Francia e Germania in particolare. E chiaro che molti di questi non hanno nessun tipo di risorsa e pertanto sono particolarmente esposti a comportamenti poco leciti. Non è un segreto che i reati sono commessi nel nostro paese da circa il 70% di cittadini extracomunitari. Tanto lavoro per nulla”.

Il conclamato fallimento delle navi della quarantena

Il problema principale emerso in questi ultimi giorni sta nel fatto che spesso si ha la necessità di liberare le navi usate per la quarantena. In rapporto al numero di migranti sbarcati nel nostro Paese, la capienza di questi mezzi appare molto limitata e dunque, scaduti i 15 giorni successivi al tampone effettuato poco dopo lo sbarco, occorre riportare sulla terraferma gli ospiti delle navi. Il modo più semplice è quello di mettere in tasca ai migranti il foglio di via, farli scendere nel porto più vicino e permettere la salita a bordo delle navi di altre persone nel frattempo giunte lungo le nostre coste. Ma in questa maniera si ha il risultato visto in questi giorni: avere cioè migliaia di extracomunitari in giro nel territorio italiano senza controllo.

Non è la prima volta che una circostanza del genere avviene in Sicilia. Due anni fa Claudio Lombardo, presidente dell'associazione MareAmico Agrigento, ha denunciato la presenza di migranti lasciati al loro destino subito dopo lo sbarco a Porto Empedocle: “In quell'occasione – ha confermato al Giornale.it – La situazione aveva creato panico tra i cittadini che in piena notte notavano persone in giro anche lungo le statali. Dopo la nostra segnalazione le autorità hanno provveduto a evitare altri episodi simili, purtroppo oggi sembra che quella lezione sia stata dimenticata”. E oggi però, è bene ricordarlo, la Sicilia e l'Italia intera si trovano nel bel mezzo di un'emergenza sanitaria. Avere centinaia di persone in giro senza controllo è ancora più grave e pericoloso. Il fallimento della strategia delle navi dell'accoglienza sta proprio qui: un servizio pagato profumatamente per garantire la sicurezza, adesso è la causa principale della massiccia presenza di migranti in giro per le città.

Forse una strategia del genere poteva andar bene solo per poche settimane, a lungo termine il ricorso alle navi si sta rivelando molto più deleterio del previsto.

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