Coronavirus

"Ecco perché i decessi sono destinati ad aumentare ancora"

Si tratta dell'effetto delle persone positive di 10-15 giorni prima. Potrebbero esserci ancora oscillazioni

"Ecco perché i decessi sono destinati ad aumentare ancora"

I decessi sono destinati purtroppo a salire nei prossimi giorni, almeno stando a quanto affermato da Francesco Forastiere, consulente dell'Oms e direttore della rivista Epidemiologia e Prevenzione. Da un paio di giorni i dati ci dicono che l’epidemia stia rallentando ma, almeno per il momento, sembra essere solo una speranza.

Diminuiscono i contagi ma salgono i decessi

In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Forastiere ha spiegato che si tratta di primissimi dati e che potrebbero ancora esserci delle oscillazioni. Anche perché c’è stata sì una decelerazione, ma i soggetti attualmente positivi sono molti. Da sottolineare però che a essere diminuito è anche il rapporto tra positivi e numero di tamponi effettuati. Dato non da poco. “Anche questo ci fa nutrire un filo di speranza, ma tenue. Perché sui tamponi le Regioni stanno seguendo strategie diverse, perciò bisogna stare attenti. Il rapporto sarebbe rassicurante se fosse solo tra tamponi molecolari positivi e tamponi molecolari fatti. Numeratore e denominatore. Attenzione invece a non fare confusione, considerando anche i test rapidi antigenici, di ben altro valore” ha tenuto a precisare l’epidemiologo.

A salire è invece il numero riguardante i decessi. In questo caso, come spiegato dall’esperto, la mortalità non è il riflesso del numero dei soggetti contagiati di oggi, ma piuttosto di quelli di 10-15 giorni fa. Quindi, qualora il numero di nuovi positivi si stabilizzasse, o addirittura diminuisse, quello della mortalità potrebbe continuare a salire. Naturalmente, se i nuovi contagi diminuiranno, tra un po’ vedremo calare anche i decessi. Sulle Regioni a colori, Forastiere si è detto convinto che il lockdown parziale fosse l’unica risposta adatta. E che la chiusura dei ristoranti e il coprifuoco siano misure che hanno responsabilizzato la popolazione.

Evitare un secondo lockdown nazionale

L’epidemiologo si augura di non rivedere le scene viste la scorsa estate. Almeno fino all’arrivo del famoso vaccino. Ma su questo argomento si è però dimostrato cauto: non ci sono ancora state pubblicazioni scientifiche sugli annunci degli scorsi giorni. La speranza è che, grazie alla vaccinazione antinfluenzale e al distanziamento che stiamo rispettando, la circolazione dell'influenza quest' anno sia minore. Secondo l’esperto un secondo lockdown nazionale sarebbe da evitare, perché “avrebbe effetti collaterali gravissimi non solo per i malati non Covid che finirebbero ancora più isolati. Ma per l'intera situazione economica del Paese, con un disagio sociale fortissimo che favorirebbe patologie psichiatriche molto gravi. Nei limiti del possibile, dunque, meglio evitare.

Ma se l'epidemia peggiora allora purtroppo non vedo alternative”.

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