Cronache

Ecco quali sono le vere condizioni di salute di Ratzinger

Il papa emerito Joseph Ratzinger è guarito dall'herpes e continua a trascorrere le sue giornate come una persona anziana. Le rivelazioni di Gaenswein

Ecco quali sono le vere condizioni di salute di Ratzinger

Monsignor Georg Gaenswein è tornato a parlare. Dopo le voci delle settimane passate sulla salute di Joseph Ratzinger, l'ex prefetto della Casa pontifica, ma ancora segretario particolare del papa emerito, ha chiarito quali siano le reali condizioni di Benedetto XVI, che aveva contratto un'infezione al viso dopo il suo viaggio in Baviera. Quello in cui aveva salutato per l'ultima volta suo fratello Georg, volando in Germania nonostante le preoccupazioni per la situazione dello stato pandemico. Georg Ratzinger, ex maestro del coro di Ratisbona, è deceduto poco dopo la visita del fratello. Ratzinger ha poi rinunciato all'eredità che gli sarebbe spettata, devolvendo tutto al Vaticano e lasciando per sé solo alcuni effetti personali.

Benedetto XVI è un uomo di novantatrè anni: questa è la prima informazione fornita da monsignor Gaenswein. Una premessa che lascia intendere come Benedetto XVI sia soprattutto una persona anziana. Gaenswein sembra voler smentire le voci che sono circolate nel corso di quest'ultima settimana. Sui social network è infatti circolato un tam-tam di voci su in imminente peggioramento del papa emerito: qualcosa che era già successa altre volte, sempre a mezzo social, nel recente passato. Ma il monsignore teutonico, parlandone con il settimanale Oggi, ha voluto raccontare la verità dei fatti: "Sulla sua salute ci sono state fake news - ha fatto presente il segretario dell'ex pontefice - . Benedetto XVI sta come una persona di 93 anni. Ha le fragilità del fisico, la voce è molto debole, ma la mente è lucida. Tutti i giorni concelebra la messa, prega, riceve ancora qualche visita, legge, studia, sente musica, sbriga la corrispondenza. Certamente con un ritmo molto pacato". Ratzinger avrebbe dunque rallentato i suoi ritmi esistenziali, ma non si sarebbe affatto aggravato.

Gaenswein insiste sul punto e descrive pure il quadro umorale: "Si riposa più spesso perché le forze sono diminuite - ha aggiunto il vescovo tedesco - , ma è di buon umore e sereno. Per usare un’immagine automobilistica: è passato dalla terza alla prima marcia. Comunque, dopo una pausa di quasi tre mesi, è tornato a fare le sue passeggiate con l’aiuto del deambulatore nei Giardini Vaticani, quando il tempo lo permette". Sappiamo quanto Ratzinger amasse camminare all'interno dei giardini vaticani. Un'abitudine che, grazie agli strumenti che glielo consentono, l'emerito non sembra aver perso. E per quanto riguarda l'infezione dermatologica, Gaenswein ha voluto specificare anche come Benedetto XVI possa definirsi guarito: "E si è ripreso dalla fatica del viaggio in Germania, a Ratisbona, dove è stato lo scorso giugno per visitare il fratello Georg, che poi è mancato, e dall’herpes-zoster, un virus che provocava forti dolori, e che lo ha colpito proprio all’inizio del viaggio a Ratisbona", ha fatto presente, così come ripercorso pure da Dagospia.

Ratzinger, in sintesi, non è in condizioni critiche. E prosegue con ogni probabilità anche a leggere ed a studiare, magari mediante l'aiuto di qualche assistente. Sempre nel corso di questo periodo, è tornata d'attualità anche la posizione di Benedetto sulle unioni civili. Questo è accaduto per via delle recenti aperture ad opera di papa Francesco, che ha rivendicato di aver combattuto in Argentina per l'istituzione di una legge sulla "convivencia civil", ossia per la copertura legale delle unioni omosessuali. Bergoglio ha anche rivendicato di essere in continuità con il suo predecessore in termini di dottrina, ma i critici del Papa gesuita hanno, tra i vari punti sollevati, sottolineato come Ratzinger avesse scritto nero su bianco di essere contrario alle unioni civili. Una posizione che Benedetto XVI ha praso quando era solo un cardinale ed era incaricato come prefetto durante il pontificato di San Giovanni Paolo II.

Gaenswein, all'interno del suo importante intervento, ha anche svelato come Ratzinger gli avesse rivealto in tempi non sospetti di voler rinunciare al soglio di Pietro: "Benedetto XVI mi aveva rivelato questa sua intenzione, sotto il sigillo pontificio del silenzio, già a settembre 2012. Allora nessuno sapeva nulla: solo pochissime persone. La rivelazione di quella scelta per me è stata scioccante: mi voleva comunicare una decisione presa, non una riflessione di cui discutere. E io ho tenuto quella confidenza chiusa nel cuore.

La sentivo come un macigno", ha ammesso il monsignore.

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