Cronache

Ecco la task force che controlla i soldi del Recovery Plan

Il premier Giuseppe Conte sta per formare la task force che monitorerà sui progetti da realizzare con i 209 miliardi in arrivo da Bruxelles. Oggi l'ok del Cipe

Ecco la task force che controlla i soldi del Recovery Plan

Ad oggi, nessuna traccia dei soldi del Next Generation Eu. Tantomeno ci sono quelli del Recovery Plan italiano di cui tutti si riempono la bocca all'interno del governo. Ma come scrive Milano Finanza, il premier Giuseppe Conte sta per formare in queste ore la task force che monitorerà sui progetti da realizzare con i 209 miliardi in arrivo da Bruxelles. Per il Piano europeo, infatti, il governo dovrà garantire una stretta vigilanza sull'utilizzo dei fondi, che altrimenti potrebbero essere ritirati. Come scrive il quotidiano, faranno parte di questa struttura incaricata del monitoraggio rappresentanti del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (presso Palazzo Chigi), della Ragioneria Generale dello Stato (presso il ministero dell'Economia) e del Dipartimento Coesione (presso il ministero per il Sud).

A guidare la task force sul Recovery Plan è Mario Turco

"La gestione degli investimenti sarà uno degli asset fondamentali del Recovery Fund, su cui si baseràlo sviluppo futuro del Paese. In questa prospettiva abbiamo con l'articolo 41 del decretoSemplificazioni introdotto una riforma in tema di monitoraggio, prevedendo nuove regole di gestionedegli investimenti, una nuova accountability per rendere più trasparente l'informazione verso icittadini, con l'introduzione degli open data", ha commentato il sottosegretario alla Presidenza con delega agli investimenti Mario Turco, che sarà incaricato dal governo giallorosso a guidare la task force. Proprio oggi il Cipe sarà chiamato ad approvare la direttiva applicativa dell'articolo 41 del decreto Semplificazioni, che introduce nell'ordinamento questo monitoraggio sui soldi provenienti da Bruxelles. Che sarà necessario soprattutto sui progetti del Recovery Plan, sui quali Bruxelles erogherà i fondi ogni sei mesi quando sulla base di obiettivi specifici raggiunti. Quindi si tratta di prestiti condizionati.

E conte ammette: "Siamo in ritardo"

Intervistato da Lilly Gruber su La7, martedì il premier Giuseppe Conte aveva ammesso il ritardo del governo sul Recovery Plan: "Presentiamo già a febbraio il piano nazionale italiano per il Recovery fund, siamo poco in ritardo rispetto ai tempi iniziali ma c'è un'interlocuzione settimanale con la commissione europea". Come ricorda IlGiornale.it, il termine ultimo per presentare il piano per ottenere i famosi 209 miliardi è dicembre. A discolpa del governo va detto che solo 5 Paesi su 27 hanno già presentato le bozze dei progetti che intendono mettere in campo con i soldi che arriveranno dal recovery plan. L'Italia, però, sarà il maggior beneficiario e ancora una volta il governo Conte si trova impreparato perché, anche se nessuno lo ammette apertamente, la verità è che "il piano ancora non c'è, è tutto in alto mare", fanno sapere alcuni fonti de ilGiornale.it.

In questi giorni, però, dal governo tutti si sono affrettati a smentire questi ritardi.

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