Ecco il vocabolario segreto dei rom usato per i furti

Così i rom e sinti comunicano tra loro durante le attività criminose. Dopo centinaia di conversazioni intercettate, ora la polizia ha un vocabolario per tradurre

Ecco il vocabolario segreto dei rom usato per i furti

C'è un motivo se i rom e sinti spesso riescono a farla franca quando mettono a segno un furto. Hanno un loro vocabolario speciale per comunicare durante le azioni criminose. In questo modo riescono a eludere i controlli, le intercettazioni delle forze dell'ordine ed evitare così l'arresto. Bene. Da oggi però i poliziotti sono riusciti a produrre un manuale per interpretare le parole dei nomadi e migliorare le azioni repressive.

Grazie alle migliaia di conversazioni intercettate, i poliziotti hanno messo a punto una sorta di traduttore che gli permette di comprendere cosa si dicono i rom. Ecco alcuni esempi. La "Black list", come la chiama il Gazzettino, è lunga ed è stata voluta dal "sostituto procuratore Benedetto Roberti della procura di Padova, da sempre attivo nella lotta per stroncare la criminalità organizzata di sinti e rom specializzati in rapine e furti".

Per esempio pistola viene chiamata "caramaschera", la cassaforte del bancomat "zorli", il nascodigio "norto", il proiettile "bicu", l'auto usata per i furti "marsina", l'antifurto "anticiorape" e la refurtiva "ciorda".

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