Coronavirus

Ema apre alla terza dose per tutti: "Situazione europea preoccupante"

L'Ema valuta la possibilità della terza dose di vaccino a tutta la popolazione a causa dei nuovi rischi correlati al Covid. Intanto, il Regno Unito autorizza il primo farmaco contro Sars-Cov-2

Ema apre alla terza dose per tutti. "Situazione europea preoccupante"

Anche l'Ema (Agenzia Europea del Farmaco) è d'accordo con la terza dose per tutta la popolazione, abbattendo fasce d'età e patologie: prima o poi, toccherà a tutti per evitare che il Covid possa circolare ancora a lungo.

"Nessun problema con dosi di richiamo"

Così come accade già in Italia con Over 60 e categorie a rischio, anche altri Stati europei hanno iniziato la somministrazione della terza dose per rinforzare gli anticorpi e prevenire forme gravi di malattia. Da qui, la possibilità di "prevedere l'espansione di dosi di richiamo come un prossimo passo all'uso di dosi di richiamo alla popolazione generale. Non ci sono ragioni di preoccupazioni sull'uso di dosi di richiamo", ha affermato in conferenza stampa Marco Cavalieri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie Covid-19 dell'Ema.

"Contagi in aumento, bisogna vaccinare"

Tutti gli studi sono concordi nell'indicare un importante calo della difesa anticorpale dopo 6 mesi: da qui, probabilmente, l'aumento dei nuovi casi di positività in moltissime nazioni europee, Italia compresa, anche se da noi la situazione rimane al momento ampiamente sotto controllo. "È importante che le persone vengano vaccinate o che completino il ciclo di vaccinazione" dato che si vede "il numero di contagi da Covid-19 di nuovo in aumento in Europa", hanno sottolineato dall'Ema. L'attuale situazione epidemiologica europea, infatti, è definita "molto preoccupante". "Stiamo entrando nell'inverno con un aumento di casi e di ricoveri. Questo enfatizza il concetto che è molto importante che ognuno si vaccini o completi il ciclo di vaccinazione, perché non siamo tutti protetti finché ciascuno non è protetto", ha affermato il capo della task force dell'Ema, Fergus Sweeney.

Per questa ragione sarà importante vaccinare anche la fascia di popolazione più piccola, ovvero quella compresa tra 5 e 11 anni. Anche in questo senso, l'Ema sta valutando l'uso del vaccino Pfizer da dicembre in poi "a meno che non servano ulteriori dati o analisi".

Via libera per la prima pillola anti-Covid

Altro passo in avanti nella lotta alla pandemia sarà la pillola anti-Covid monlupiravir dell'azienda Merck: l'Ema si dice in prima linea per "fornire consulenza agli Stati membri dell'Unione Europea affinché possano renderla disponibile per l'uso di emergenza", anche "prima di un'autorizzazione all'immissione in commercio" ha spiegato Cavalieri. Gli ultimi studi indicano questo trattamento in grado di ridurre la capacità del virus di replicarsi nell'organismo, "prevenendo il ricovero o la morte nei pazienti Covid-19". Poche ore fa, molnupiravir ha ottenuto la prima autorizzazione al mondo nel Regno Unito, da parte dell'Agenzia del farmaco Mhra, per il trattamento di Covid-19 da lieve a moderato. Come riporta

com/" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">AdnKronos, il trattamento sarà utilizzato negli adulti positivi a Sars-CoV-2 che presentano almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di malattia grave.

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