Cronache

Ai domiciliari per violenza, ma poteva tenere il figlio: così lo ha sgozzato

In molti si domandano perché il bimbo fosse stato affidato ad un uomo che si trovava ai domiciliari per aver accoltellato un collega. Dura la posizione di FI: "Il diritto alla bigenitorialità deve per forza cedere di fronte al diritto di un minore ad essere tutelato"

Ai domiciliari per violenza, ma poteva tenere il figlio: così lo ha sgozzato

Ha sconvolto la notizia dell'omicidio del piccolo Daniele, un bimbo di soli 7 anni ucciso con un fendente alla gola dal proprio padre: a far discutere, in queste ultime ore, è il fatto che l'uomo, già ai domiciliari per aver aggredito un collega di lavoro, avesse avuto la possibilità di tenere con sé il figlio. Per molti, infatti, il caso di Morazzone (Varese), sarebbe stato un tragedia già annunciata.

Sui principali social network è già polemica. E anche il mondo della politica ha preso posizione. In particolare la deputata di Forza Italia Veronica Giannone si è rivolta direttamente al ministro della Giustizia Cartabia, chiedendole di intervenire al più presto per evitare la morte di altri innocenti.

La rabbia sui social network

Unanime la condanna nei confronti del 40enne Davide Paitoni, che aveva ottenuto l'opportunità di avere con sé il figlio nella notte di Capodanno malgrado si trovasse agli arresti domiciliari per aver accoltellato un collega. Proprio per questa ragione, sono ancor più pesanti le critiche mosse nei confronti del sistema giudiziario italiano. "Uccide suo figlio, tenta di assassinare l'ex, madre di suo figlio e vittima di violenze da parte sua, e chissà che non gli diano altri domiciliari... Inizia bene l'anno e ringraziamo la giustizia italiana", è uno dei tanti commenti che si leggono oggi su Facebook. E ancora: "Ringraziamo l'ingiustizia italiana! Nessuno ha pensato di mettere al riparo un bimbo innocente? Rimane tanta rabbia e tristezza, un bimbo che doveva rimanere lontanissimo da un soggetto pericoloso e psicopatico".

L'opionione comune, è che il piccolo Daniele non avrebbe dovuto restare da solo con suo padre, giudicato un soggetto violento. Questa tragedia, secondo molti, doveva e poteva essere evitata, se solo si fosse agito diversamente. "Era ai domiciliari per aver accoltellato un collega, ma aveva avuto il permesso di tenere il figlio a Capodanno. Se è vero, qualcuno lo avrà sulla coscienza", è la dura condanna di una internauta. Ovunque si legge un senso di insoddisfazione e di mancanza di fiducia nei confronti del sistema italiano.

Chi è Davide Paitoni: una tragedia annunciata

40enne di Morazzone, nel Varesotto, Davide Paitoni si trovava agli arresti domiciliari per una vicenda accaduta il 26 novembre scorso. L'uomo aveva accoltellato con un taglierino un collega di lavoro ad Azzate. La vittima, un uomo di 52 anni, era riuscito a raggiungere la postazione dei volontari Anpas dove aveva ricevuto assistanza prima di essere accompagnato in codice rosso in ospedale.

Ma non si tratta del solo caso di violenza nella vita del 40enne. Dalla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, infatti, emerge una storia di maltrattamenti perpetrati nei confronti dell'ormai ex moglie tra il 2018 e il 2019. Maltrattamenti che avrebbero portato alla separazione. Dopo aver ucciso il figlio, Paitoni ha aggredito anche la donna, raggiunta nella sua casa di Gazzada Schianno (Varesotto).

Stando alle ultime notizie rilasciate dagli inquirenti, l'uomo avrebbe addirittura lasciato un biglietto con "una sorta di confessione", ed avvertito il padre anziano con un messaggio vocale, spiegando di aver fatto del male al piccolo Daniele e di non guardare all'interno dell'armadio del suo appartamento a Morazzate.

La posizione di Forza Italia

Grande amarezza da parte della rappresentante azzurra Veronica Giannone, segretario della Commissione Infanzia e Adolescenza e componente della Commissione Giustizia. In una nota ufficiale, il deputato di Forza Italia ribadisce che un bambino non dovrebbe in alcun caso essere affidato ad un genitore violento. "Il diritto alla bigenitorialità deve per forza cedere di fronte al diritto di un minore ad essere tutelato. Perché in gioco c'è la vita di un bambino, e ora questo bambino non c'è più", afferma Giannone, come riportato da AdnKronos. "Sono anni che chiedo la sospensione della responsabilità genitoriale in tutti i casi di violenza, di maltrattamenti, di minacce, di stalking, anche se non c'è stata condanna definitiva, seguendo un principio di buon senso e precauzione, ma purtroppo l'applicazione scorretta e distorta della legge sulla bigenitorialità, fa sì che tanti bambini siano costretti a passare del tempo con un genitore violento e pericoloso", prosegue la rappresentante di FI, che si rivolge direttamente al ministro Cartabia, chiedendole di "intervenire con urgenza per fermare queste morti annunciate".

"Se le leggi non vanno bene devono essere cambiate velocemente.

Altrimenti le Istituzioni tutte si rendono complici di tali orrori, e questo non è ammissibile in un paese che si vanta di tutelare i diritti dei più deboli", conclude Veronica Giannone.

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