Cronache

"Sono adirato, cambiate i voti a mio figlio". E il provveditore agli studi finisce indagato

Errore determinato dall’altrui inganno, falsità ideologica, e induzione indebita, queste le accuse per un sovraintendente, un professore e un dirigente scolastico di Bolzano

"Sono adirato, cambiate i voti a mio figlio". E il provveditore agli studi finisce indagato

Il sovraintendente scolastico Vincenzo Gullotta è stato indagato per aver indotto gli insegnanti della scuola media "Ugo Foscolo", di Bolzano, ad alzare i voti del figlio perché non li riteneva consoni all'andamento di quest'ultimo. Assieme a lui sono accusati anche dirigente dell'istituto, Franco Lever, e del professore Francesco Migliaccio.

L'episodio è accaduto nel giugno del 2020, quando Gullotta legge i voti della pagella del figlio che, all'epoca dei fatti, andava in seconda media. Sostenendo che ci fosse un errore, l'uomo chiama l'istituto e fa riconvocare il consiglio di classe. Durante la riunione Migliaccio, insegnante di tecnologia, ammette che lo sbaglio nella sua valutazione e la cambia da 6 a 8. Successivamente si discute anche di un'altra materia per cui vi è stato lo stesso equivoco, in musica il ragazzo doveva prendere 8 non 7. A quel punto però il docente della materia non è d'accordo e si apre un dibattito che irrita l'insegnante di cattedra. Questo continua a insistere dicendo che quello fosse il voto che l'alunno meritava perché frutto della media aritmetica di tutto l'anno. La sostituzione però avviene perché la maggioranza è d'accordo sul da farsi, quindi i voti vengono cambiati anche sul registro elettronico.

Versione smentita da Gullotta che ammette di aver avuto contatti con il personale scolastico, ma che fosse normale: "Sento i dirigenti scolastici quasi quotidianamente, soprattutto in questo periodo di emergenza", aveva scritto in una lettera aperta, come dichiara Il Corriere. Per quanto riguarda la pagella del figlio, invece, sostiene che avesse notato un leggero cambiamento ma senza dargli troppa importanza, "non ho fatto alcuna pressione per modificare i voti di mio figlio. Non ho chiesto né di riconvocare il consiglio di classe né di cambiare i voti".

Per la procura, invece, il sovraintendente, il dirigente e del professore di tecnologia sono colpevoli e le accuse sono: di errore determinato dall’altrui inganno, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Le indagini hanno difatti indotto gli inquirenti a lavorare sul caso, in quanto, il sovraintendente avrebbe chiamato il preside chiedendo il "ritocco" delle valutazioni e minacciando di inviare gli ispettori, abusando del suo ruolo nel sistema scolastico.

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