Fabriano, il sindaco M5S difende convegno sull'islam

Non si placano le polemiche nella cittadina marchigiana di Fabriano, ex patria della carta e degli elettrodomestici e che oggi appare sempre di più come nuova “Mecca” dell’islam

Fabriano, il sindaco M5S difende convegno sull'islam

Non si placano le polemiche nella cittadina marchigiana di Fabriano, ex patria della carta e degli elettrodomestici e che oggi appare sempre di più come nuova “Mecca” dell’Islam dopo le posizioni prese dal neo-eletto sindaco 5 Stelle, Gabriele Santarelli che già a metà ottobre 2017 aveva annunciato l’apertura di un secondo centro islamico a Fabriano, cittadina da tempo alle prese con una pesante crisi economica, con problematiche in ambito di viabilità, nel settore ospedaliero e in ambito sicurezza. Nonostante ciò il sindaco grillino sembra aver preso particolarmente a cuore le esigenze degli ambienti islamici locali e dopo l’apertura di un nuovo centro islamico ha pensato bene di organizzare una conferenza “per il dialogo e la conoscenza tra civiltà”; conferenza alla quale però sembrano esser presenti soltanto associazioni legate al mondo arabo-islamico, come emerso dal volantino di presentazione.

In seguito alle polemiche emerse, il sindaco Santarelli pubblicava un post sulla propria pagina Facebook che appariva più come uno sfogo, a tratti dai toni ironici, mentre forse sarebbe stato più opportuno fornire spiegazioni: "Dopo una giornata di delirio ripetete tutti con me: "a Fabriano non ci sono Moschee" Detto questo non vi siete nemmeno accorti, o non vi conveniva farlo, che nella foto gentilmente pubblicata da ilgiornale sono presenti il Presidente del centro culturale islamico, l'Ambasciatore Algerino...non un pinco pallino qualsiasi ma un Ambasciatore in Italia, e il Presidente della Caritas Diocesana, noto jihadista infiltrato tra le fila del corpo sacerdotale fabrianese. Anzi, vi dirò di più: se guardate bene nella foto che allego al post secondo me vi potrebbero sorgere sospetti anche sulle reali intenzioni del nostro Vescovo. Per chi se la fosse persa segnalo anche che alla marcia della pace di quest'anno hanno marciato insieme la comunità cristiana, quella indiana e quella islamica. Ora potete anche svenire. Termino con le parole pronunciate proprio oggi da Papa Francesco "Non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così spesso rinunciamo all'incontro con l'altro e alziamo barriere per difenderci", ha detto il Papa nell'omelia aggiungendo che "le comunità locali, a volte, hanno paura che i nuovi arrivati disturbino l'ordine costituito, 'rubino' qualcosa di quanto si è faticosamente costruito. Anche i nuovi arrivati - ha sottolineato ancora il Papa - hanno delle paure: temono il confronto, il giudizio, la discriminazione, il fallimento". L'incontro con migranti non si fermi all'accoglienza: "L'incontro vero con l'altro non si ferma all'accoglienza"., ha sottolineato il Papa. E' necessario anche "proteggere, promuovere e integrare". "E nell'incontro vero con il prossimo, saremo capaci di riconoscere Gesù Cristo che chiede di essere accolto, protetto, promosso e integrato?", ha chiesto Papa Francesco sottolineando che "questo incontro vero con il Cristo è fonte di salvezza".

Esternazioni che fanno acqua da tutte le parti, a partire dalla prima affermazione “a Fabriano non ci sono moschee”. Infatti è ben noto che i cosiddetti “centri islamici”, numerosissimi sul territorio nazionale, svolgono molto spesso anche il ruolo di sale di preghiera (musallat) ed è sufficiente recarvisi il venerdì a mezzogiorno per rendersene conto. Il punto cruciale è questo, vengono utilizzate come luogo di culto? Magari anche come luogo di studio? Che testi sono utilizzati e quali insegnamenti vengono eventualmente impartiti? Sarebbe infatti interessante sentire cosa pensano i rappresentanti della comunità islamica locale per quanto riguarda la questione dei gay, i matrimoni tra donne musulmane e uomini non- musulmani, il diritto alla conversione dall’Islam verso altre fedi. Tutti principi garantiti in Italia, ma non necessariamente nel mondo islamico e questo il primo cittadino fabrianese dovrebbe ben saperlo, prima di tirare in ballo termini come “integrazione” o marce per la pace. Dunque Santarelli farebbe bene ad affrontare prima di tutto queste questioni e anche in maniera approfondita, prima di imbarcarsi in certe iniziative. In secondo luogo non può non passare inosservata la presenza dell’ambasciatrice palestinese Mai al-Kaila. Lo fa notare sulla pagina Facebook del primo cittadino Serenella Fucksia, senatrice della Repubblica espulsa nel 2015 dal Movimento 5 Stelle in circostanze controverse. La Fucksia ricorda una dichiarazione dell’ambasciatrice palestinese dell’aprile 2015 per quanto riguarda il gruppo jihadista palestinese Hamas e la “resistenza palestinese”: “Prima di parlare di terrorismo bisogna fare una distinzione netta tra terrorismo e lotta all’occupazione. La resistenza palestinese all’occupazione è riconosciuta ed è legittima anche per le Nazioni Unite. Hamas è un gruppo di resistenza contro l’occupazione che rappresenta una parte della popolazione Palestinese. Israele accusa Hamas di lanciare dei missili, ma se andiamo a vedere questi missili sono poveri, sono semplicemente costruiti nelle case e non recano tanto danno in confronto ai missili israeliani in grado di distruggere intere città. Israele usa Hamas come scusa, etichettandolo come terrorismo per coprire le violazioni dei diritti umani che ogni giorno perpetua nei confronti dei Palestinesi.”

Hamas da anni mette in atto attacchi contro civili israeliani, non soltanto tramite missili (forniti in buona parte dall’Iran e decisamente non “fatti in casa”) ma anche con attentatori suicidi. Inoltre molti palestinesi hanno denunciato da tempo la dura repressione di Hamas a Gaza nei confronti dei dissidenti. E’essenziale ricordare che Hamas è “democraticamente” al potere a Gaza dal 2006 e da allora non ha più indetto elezioni ma anche che i suoi massimi leader hanno in più occasioni negato l’Olocausto. Il primo cittadino di Fabriano ne era al corrente? A questo punto forse è il caso che anche Santarelli fornisca adeguate precisazioni sulle sue posizioni nei confronti di Hamas. E’ “terrorismo” o “lotta per l’occupazione”? Sarebbe inoltre utile che il sindaco grillino chiarisca pubblicamente le posizioni dei rappresentanti musulmani interpellati all’evento (inclusi i rappresentanti dei centri islamici locali) per quanto riguarda la questione gay, i matrimoni misti, il diritto a cambiare religione e magari anche su Hamas.

Non è sufficiente dire “noi condanniamo il terrorismo”, la domanda piuttosto è “Hamas è un’organizzazione terrorista?”, il wahhabismo saudita (ideologia religiosa divulgata dalla saudita Lega Musulmana Mondiale, invitata alla conferenza fabrianese) è compatibile con i principi vigenti in Occidente? Un conto è usare il termine “integrazione” e un conto è andare a fondo in modo chiaro e incontestabile su questioni di vitale importanza che non si risolvono citando Papa Francesco o tirando in ballo marce per la pace. Inoltre sarebbe interessante sapere con quali fondi è stata finanziata la conferenza e come mai tutto questo interesse per Fabriano da parte dell’ambito islamico. Si attendono chiarimenti.

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