Erano stati assunti come autisti-soccorritori per le ambulanze del 118, ma da tempo svolgevano solamente lavoro d'ufficio grazie ad un certificato medico che li dichiarava inidonei. La Seus, società che gestisce il servizio di emergenza-urgenza in Sicilia, ha così deciso di sospendere 26 dipendenti.
Subito scatteranno gli atti di sospensione dal servizio e a 17 operatori sarà anche interrotto lo stipendio. Per ora il direttore generale che ha emanato questi provvedimenti, Angelo Aliquò, preferisce non parlare, anche se l'assessore alla Sanità Lucia Borsellino e Rosario Crocetta manifestano "il totale sostegno dell'intero governo".
All'interno della Seus, un gran numero di dipendenti riuscivano a non svolgere le mansioni per cui erano stati assunti per via di inidoneità parziali o totali. Il risultato era che, da anni, trasportavano farmaci, svolgevano attività aministrative o semplicemente vidimavano fogli invece di trasportare i pazienti sulle barelle. Nell'indagine è emerso come alcuni dipendenti avessero realmente diverse patologie, ragione per cui non sono stati toccati dal provvedimento di sospensione, mentre altri erano i classici "malati immaginari".
"Finalmente i dirigenti cominciano ad accorgersi di quello che accade negli uffici regionali", ha commentato Rosario Crocetta. Il presidente della regione Sicilia ha poi aggiunto: "Ai vertici della Seus va il mio apprezzamento e il sostegno per l'iniziativa che fa luce sul malcostume degli "imboscati" negli uffici dell'azienda che gestisce il 118".
L'assessore alla Sanità Borsellino e il presidente Crocetta, in una nota congiunta, commentano: "Dura lex sed lex. Tali provvedimenti rappresentano un meccanismo di tutela per le persone che non hanno commesso reati e non hanno abitudine a delinquere".
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