Cronache

La fame ai tempi di Expo

Per il 9,2% delle famiglie italiane la mancanza di cibo è diventato un problema da risolvere ogni giorno

La fame ai tempi di Expo

Sono oltre due milioni e mezzo le famiglie italiane che negli ultimi dodici mesi, dopo aver pagato mutuo o affitto e bollette, si sono trovate senza denaro sufficiente per fare la spesa. È questa la fotografia scattata dal Censis, che segnala un incremento dell’85% - in particolare nel Meridione – delle situazioni disagiate sul fronte alimentare rispetto all’inizio della crisi economica.

Per il 9,2% delle famiglie italiane, infatti, nonostante i roboanti annunci di premier e governo sull’“uscita dal tunnel della crisi”, la mancanza di cibo è diventato un problema da risolvere ogni giorno. I consumi alimentari, secondo il rapporto Svimez, hanno subito una contrazione dello 0,3% rispetto al 2014. Sempre di più sono le persone che hanno perso tutto e si sono ritrovate “per strada”.

Mentre Expo ci racconta di combattere la fame nel mondo e di portare avanti i grandi temi universali della lotta allo spreco alimentare e della sostenibilità ambientale, la Comunità Papa Giovanni XXIII - nata nel 1968 - vuole concretamente essere quel grimaldello capace di aprire le menti e scuotere le coscienze sull’ingiustizia della malnutrizione che, nel 2015, è ancora troppo diffusa.

Con l’iniziativa “Aggiungi un Pasto a Tavola” la Comunità torna per il settimo anno consecutivo in oltre 300 città italiane per portare in piazza il suo impegno contro l’ingiustizia della morte per fame. Il 26 e 27 settembre, lasciando una donazione alle postazioni dell’iniziativa si aiuterà la Comunità a garantire almeno un pasto al giorno alle oltre 41mila persone che quotidianamente siedono alla sua tavola nelle oltre 500 case e realtà di accoglienza. In cambio della donazione i volontari consegneranno una confezione di pasta donata dalla Divella, partner dell’iniziativa.

La pasta non è una scelta casuale: ricevuta la confezione, si potrà scegliere di lasciarla ai volontari della comunità. In questo modo verrà immediatamente destinata ad associazioni italiane vicine a chi è in disagio, a mense per i poveri o inserito nei pacchi alimentari che riceveranno le famiglie in difficoltà.

Per aiutare realmente i più deboli, coloro che comunemente la società definisce gli emarginati, gli ultimi.

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