In ospedale sparivano i farmaci ma se avevi l’aggancio giusto, potevi farti visitare senza nemmeno pagare il ticket. Ma il gioco è finito quando i carabinieri si sono presentati in ospedale e hanno arrestato un infermiere in provincia di Salerno, e gli hanno notificato gli arresti domiciliari.
L’uomo, 51 anni, è accusato di essere al centro di un clamoroso caso di peculato e abuso d’ufficio all’ospedale Villa Malta di Sarno, nel salernitano. Sono accusati, a vario titolo, di aver fatto sparire dagli scaffali della struttura sanitaria i medicinali a uso esclusivamente ospedaliero e di aver consentito ai pazienti che alla loro "amicizia" si affidavano, di poter ottenere visite e servizi ambulatoriali senza pagare il ticket sanitario.
Insieme all’infermiere è finita nei guai una sua collega, 47enne, che è stata raggiunta dal provvedimento che la sospende dal servizio. Inoltre sono stati raggiunti dalla misura del divieto di dimora nel Comune di Sarno e delle sedi dove prestano servizio, un’addetta alle pulizie dell’ospedale di 49 anni e un tecnico delle strumentazioni medicali, 39 anni.
L’inchiesta avrebbe coinvolto anche altre persone tra personale in servizio presso la stessa struttura sanitaria e pazienti. Informazioni di garanzia sono state notificate a poco meno di trenta persone ritenute coinvolte nello strano caso dei medicinali scomparsi (di diverso genere e tipo, da quelli più generici ad altri utilizzati per la cura di patologie specifiche) e delle visite “regalate”.
Le ipotesi di reato sono quelle di peculato e abuso d'ufficio.Le indagini adesso si concentrano per stabilire che fine abbiano fatto i farmaci scomparsi dall’ospedale. L’ipotesi privilegiata sembra essere quella di un immissione nel mercato nero dei medicinali.
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