Coronavirus

Ora il governo promette: "A giugno sì a centri estivi"

La fase 2 per i bambini: al vaglio del ministro per la Famiglia Elena Bonetti un piano destinato ai più piccini. Si potrà andare al parco purché sia garantito il distanziamento sociale

Ora il governo promette: "A giugno sì a centri estivi"

La fase 2 è di là da venire, anche per i bambini. In queste ore, si sta provvedendo alla messa a punto di un piano ad hoc per i più piccini, costretti loro malgrado ad un isolamento forzato per via della funesta ondata epidemiologica. Ad occuparsene è il mistro della Famiglia Elena Bonetti, alla quale spetta l'arduo compito di decidere sul futuro imminente dei piccoli.

Saranno liberi di tornare a scorrazzare nei parchi? Potranno riunirsi con i coetani e giocare liberamente? Sono queste, in estrema sintesi, le domande avanzate da migliaia di genitori alle prese con la gestione di un'emergenza sanitaria che rischia di minare, in alcuni casi in modo irreversibile, la stabilità psico-fisica dei propri figli. Per questo motivo, sarà necessario disporre un ripristino delle consuetudinarie attività, non solo scolastiche ma anche e soprattutto ludiche, generalmente destinate ai bambini. A tal proposito, quest'oggi, il ministro Bonetti ha illustrato il suo piano per la 'fase 2' nel corso di una videconferenza a cui hanno partecipato anche la responsabile della Pubblica istruzione Lucia Azzolina, del Lavoro Nunzia Catalfo, dello Sport Vincenzo Spadafora, il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, il presidente dell'Anci Antonio Decaro, quello dell'Upi Michele De Pascale, la vicepresidente dell'Emilia Romagna Elly Schlein, il sindaco di Firenze Dario nardella e il presidente della Società italiana di pediatria Alberto Villani.

Distanziamento sociale

Il confronto è partito dal "Documento della società italiana di pediatria", che ha invitato "la politica a sviluppare linee d'indirizzo che si basino su prove scientifiche e raccomandazioni internazionali". Certezza indiscussa è che i minori, in qualunque luogo siano ospitati, dovranno rispettare in modo irreprensibile le regole del distanziamento sociale imposte dal Dpcm 27 aprile, unica via percorribile per limitare la diffusione del contagio. In misura delle linee guida in seno al decreto, si è deciso di adunare i bambini in gruppi ristretti, con al massimo 4 o 5 partecipanti per ciascuna compagine, e di affidarli ad un educatore.

Parchi a maggio, centri estivi a giugno

Si ritornerà all'aria aperta. A tal riguardo, sono stati individuati due protocolli, e alcune linee guida precipue, che saranno successivamente al vaglio del premier e del Comitato tecnico-scientifico guidato da Colao. Il primo documento prevede per i più piccini la possibilità di riprendere le attività "in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati riservando maggiori risorse agli enti locali e alle famiglie per i servizi educativi". Il secondo protocollo, invece, concerne l'attività ricretiva presso campus estivi in rapporto di stretta collaborazione col mondo con gli enti locali che dovranno individuare e mettere a disposizione gli spazi. Il ministro Bonetti ha garantito che saranno disponibili "risorse aggiuntive" mentre Catalfo ha proposto "l'ipotesi di usare il bonus baby-sitter in maniera più flessibile anche per il pagamento" dei centri estivi e "la possibilità di finanziare i progetti proposti dagli enti locali con fondi del mio ministero".

Rischio contagio

Resta un rebus, di difficile soluzione, quello legato alla modalità di limitazione dei contatti tra bambini. Decaro, Nardella e De Pascale hanno chiesto che "si lavori da subito a fissare regole certe che dispongano un numero massimo di bambini per ciascun operatore dedicato e che i gruppi siano fissi, che non cambi chi partecipa alle attività, per tenere sotto controllo il contagio".

Aiuti a bambini e famiglie

Saranno sospese le iniziative a tutela dell'infanzia. Nello specifico, resteranno in stand-by, l'assegno straordinario universale per tutti i figli fino a 14 anni e la richiesta di riaprire i servizi all'infanzia tra zero e sei anni. Si tratta di proposte avanzate dal gruppo dei parlamentari di maggioranza riuniti nel "tavolo bambini e bambine" che chiedono che un dl adeguato alla tutela dei piccoli in cui sia previsto il "sostegno al reddito per le famiglie povere con bonus per figli minorenni; supporto piscologico e materiale per neogenitori e neonati; pasto scolastico alle famiglie più povere; mascherine e guanti per i più piccoli".

Richiesto inoltre l'inserimento di un tecnico esperto di infanzia e adolescenza, ad oggi assente nella task force governativa.

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