Fatti e misfatti della tv, bellezza!

Lo sguardo di Mariano Sabatini sulla televisione degli ultimi due anni: misteri e segreti di una programmazione sempre al centro dei discorsi dell’uomo della strada

Fatti e misfatti della tv, bellezza!

Che cosa sia la televisione, oggi, se lo domandano in tanti. Chiacchiere da bar o da salotto che siano. Chiacchiere di chi, quatto quatto, domanda e si domanda per capire se è l’unico ad aver spento il video o se è l’unico a tenerlo acceso. Perché, bella o brutta che sia, la televisione continua a far discutere e far parlare di sé. E allora, se qualcuno volesse chiarirsi le idee e venire a sapere sul conto del piccolo schermo quello che non ha mai osato chiedere, può sfogliare l’ultima fatica di Mariano Sabatini, critico televisivo di lungo corso che ha sfruttato una celebre battuta cinematografica riadattandola alla bisogna.

“E’ la Tv, bellezza!” (Lupetti editore, pp. 264, euro 16) è una collezione di articoli scritti dallo stesso Sabatini nel biennio compreso fra la fine del 2009 e il 2011. Naturalmente ce n’è per tutti i gusti e per tutti i programmi. Perché, come giustamente viene detto nell’introduzione, se il critico ha il problema di spiegare a moglie e figli che quando guarda la tv, in realtà lavora, il lettore ha il vantaggio di trovarsi nelle pagine una panoramica a 360 gradi. E così, senza limiti, da “C’è posta per te” al “Grande fratello”, dai contenitori domenicali a “Gaia”, da Fiorello ai film-dossier di Mentana su Berlusconi fino ai programmi giornalistici che affollano le reti e le nostre serate, nelle pagine del severo Sabatini c’è veramente di tutto.

E così finalmente, l’uomo della strada, perennemente deluso, quello che la sera accende la tv per distrarsi e la spegne dalla disperazione, capirà forse i segreti – nemmeno tanto reconditi – di molta discutibile programmazione. Scoprirà perché gli spettacoli belli sono solo a pagamento e le trasmissioni interessanti sono in palinsesto alle due di notte. Scoprirà perché oggi “in chiaro” è diventata una frase oscura, visto che non c’è nulla di chiaro in ciò che vediamo. E scoprirà anche perché il digitale è diventato l’ombelico del mondo. Almeno nel piccolo schermo. Sabatini ne ha un po’ per tutti i gusti e per tutti i palati. D’altronde è critico dai giudizi raffinati e quindi si trova disorientato davanti allo sfacelo di una televisione che, se sconcerta la vita quotidiana, pone l’inquietante interrogativo della disperazione che semina negli anziani e nei malati, i quali da essa spesso dipendono per trascorrere le loro giornate. Illustri volti dei nostri giorni vengono smascherati e scomposti.

Pregi e difetti sono nodi che al pettine di Sabatini acquisiscono uno spessore valutativo mai brutale. Ma i capi d’accusa restano inalterati. Senza sconti. Perché da una critica può nascere e svilupparsi il meglio e dalla piatta condiscendenza non nasce niente.

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